09 Maggio, 2024

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Danilo Goffi e Migidio Bourifa si presentano

Danilo Goffi e Migidio Bourifa si presentano

Dopo 15 anni, la 25° Venicemarathon Trofeo Casinò di Venezia torna domenica 24 ottobre ad ospitare il Campionato Italiano di Maratona.
Si preannuncia una sfida accesa tra gli azzurri Danilo Goffi (Carabinieri) e Migidio Bourifa (Atl. Valle Brembana). Il primo, che grazie al successo tricolore nel lontano 1995 venne lanciato a livello internazionale, cercherà uno storico bis; Bourifa, dopo il titolo italiano di maratona a Roma 2007 e Treviso 2009, andrà a caccia del terzo sigillo  al termine di una stagione decisamente positiva, che l’ha visto in azzurro ai recenti Campionati Europei di Barcellona.

Abbiamo raggiunto telefonicamente i due maratoneti per cercare di conoscere più da vicino le loro sensazioni alla vigilia della gara.

INTERVISTA A DANILO GOFFI

Danilo Goffi ha un legame speciale con la maratona di Venezia e ci tiene a far bene perché la Venicemarathon gli ha sempre portato fortuna. Qui, infatti, nel 1995 mise a segno una splendida tripletta: esordio in maratona, primo assoluto e titolo italiano in tasca.

Danilo, quante volte ha corso a Venezia?

“Oltre al 1995 sono venuto nel 2004, secondo, e nel 2007 dove sono arrivato settimo. Questa sarà la mia 24esima maratona. Devo ringraziare i Carabinieri Bologna, il mio gruppo sportivo, che mi hanno lasciato libertà assoluta nonostante il 31 ottobre ci siano i Campionati Mondiali Militari di maratona ad Atene. Voglio ripagarli con una grande prestazione per questa fiducia che mi hanno fatto sentire.”

E’ qualche mese che non fa gare, come si è preparato?

E’ vero, ho corso in giugno a Cesena l’ultima volta. Ho scelto la Venicemarathon subito all’inizio di settembre ed ho avuto 8 settimane precise per prepararla. A mio avviso cade nel periodo perfetto, dove si corre meglio: settembre e ottobre sono i mesi migliori per allenarsi e per gareggiare. Non ho avuto intoppi, non ho avuto alcun problema fisico ed il tempo mi ha aiutato. Ho preferito non scendere in gara ma concentrarmi totalmente sulla mia tabella con il mio allenatore”.

Preferisce una giornata calda o fredda?

“Decisamente il caldo. Vado bene con la pioggia, mi infastidisce il freddo. Se c’è il sole è decisamente meglio, il brutto tempo mi condiziona mentalmente”.

Che sensazioni le dà la Venicemarathon?

“C’è in ballo il titolo italiano, uno degli ultimi colpi di coda della mia carriera. Occasioni da non perdere, da sfruttare. Tutti mi riconoscono come ‘quello di Venezia’ e la cosa mi piace perché è una grande gara. Per esempio nel 2009 non sono venuto e l’ho vista in televisione mentre ero in caserma con Alex Schwazer e mi ha fatto piacere perché un Campione Olimpico come lui mi ha detto: “Ma tu non vai sempre a Venezia?”.

 

INTERVISTA A MIGIDIO BOURIFA

Migidio Bourifa vuole il titolo di Campione d’Italia, l’entusiasmo non manca e i test dicono che può fare una grande gara. Dopo l’esordio in laguna nel ’99, dove segnò il primato personale con 2h11’36”, nel 2000 fece ritorno limando ancora il personal best scendendo a 2h10’15” e arrivando 2° italiano nella gara che valeva anche allora, come oggi, il titolo di Campione d’Italia. Terza presenza nel 2006 con un eccellente 2h11’00” alle spalle di Alberico Di Cecco.

Migidio, mancano solo quattro gironi alla Venicemarathon, come si sente?

Rispetto a due settimane fa sono più ottimista. Le gare importanti mi stimolano, l’entusiasmo che c’è attorno mi carica e mi fa rendere al massimo anche se sono cosciente di non essere al 100% della mia condizione. Mi giocherò le mie carte e ci credo fino in fondo”.

Che tipo di gara sarà la Venicemarathon?

Sabato si farà la riunione tecnica e si sapranno i tempi di passaggio, anche se non tutto è programmabile a tavolino. Le sorprese in gara non mancano mai e se il ritmo sarà folle lascerò comunque andare i primi, poi vediamo nella seconda parte cosa succederà. Ci tengo a questo titolo italiano, sarebbe la mia terza vittoria. Sarà difficile leggere la gara: poi ci sono i ponti e tutto può accadere”.

Già, i 13 ponti finali: come si affrontano?

“Con l’entusiasmo della gente che ti applaude. Fare le 13 passerelle è dura, per fortuna a Venezia nel finale c’è un sacco di persone che ti caricano. Si arriva stanchi e si perdono almeno 30”- 40” rispetto ad una maratona su strada normale. Ma il fascino di Venezia è tutto lì, fino all’ultimo non sai mai come andrà a finire”.

Ha sempre una gran voglia di sfide e di gare, cosa farà dopo la Venicemarathon?

“Questa volta stacco veramente e me ne sto in vacanza per un po’. E’ stato un anno impegnativo con Roma in primavera dove sono arrivato 7°, primo europeo in 2h12’34”, e poi gli Europei in agosto. Preparerò qualcosa per la primavera”.

Baldini si è ritirato, Lei e gli altri azzurri siete allo sprint finale di una lunga carriera. Chi prende l’eredità in maratona?

Non c’è un ricambio e sono dispiaciuto per il movimento. Vedo bene Meucci anche se il 3° posto nei 10000 m agli Europei l’hanno convinto che la pista al momento è la sua strada. Per me deve seguire quella strada fino a Londra e crederci, ma poi passare alla maratona.

La Venicemarathon potrà essere la sua nuova sfida.

Per tutti e due l’appuntamento è domenica 24 ottobre, con partenza da Stra alle 9.30 circa.

Cesare Monetti

Ufficio Stampa Venicemarathon

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