20 Aprile, 2024

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La “sinergia di cariche” e la “inusuale convivenza”

La “sinergia di cariche” e la “inusuale convivenza”

Corrono voci, persistenti, che sarebbe iniziata la “campagna acquisti” da parte di Arese (ASICS) a sostegno della ricandidatura di Arese (FIDAL) per il quadriennio 2013-2016, in vista dell’Assemblea Elettiva del 2012. Vero, falso?Inevitabilmente, di contro, riprendono vigore le discussioni sulla sua ineleggibilità o incompatibilità al ruolo, in relazione alla sua fonte di reddito da attività commerciale collegata (più o meno) all’attività federale.Non ci eravamo mai appassionati troppo alla questione, pur ritenendo sin dall’inizio la “convivenza” delle cariche decisamente “inusuale” e “intrinsecamente conflittuale”.Fondamentalmente perché eravamo, e siamo, in favore della tesi della “inclusione”, della attrazione al nostro mondo atletico di persone e risorse, e non della “esclusione” da esso, già così pericolosamente ristretto.Poi perché nel 2005, in quelle particolari ed anomale situazioni che si erano

 determinate nel mondo atletico italiano, il collegamento tra il passato atletico e il presente imprenditoriale di Arese, con le sue ipotizzabili entrature professionali e finanche con la specificità delle categorie merceologiche commercializzate dalla sua Azienda, poteva essere ritenuto, se correttamente esercitato, come una favorevole opportunità per l’atletica, pur se da monitorare costantemente nella sua correttezza attuativa e da verificare nella sostanza di convenienza.Infine, molto più prosaicamente, perché ritenevamo che le larghe maglie interpretative delle norme sulla ineleggibilità e incompatibilità, facilmente eludibili o aggirabili legalmente, magari attraverso sovrastrutture commerciali internazionali, promettevano discussioni infinite senza conclusioni certe.

Il dubbio però lo avevamo, e permane. Rafforzato oggi dalla constatazione che alcuni fedelissimi di Arese si preoccupano, zelanti, di proporre interessate modifiche alla norma statutaria sulle ineleggibilità. E in Arese stesso che pare intenzionato a “pensionarsi” dall’ASICS in favore dei suoi rampolli, per dedicarsi “finalmente e completamente” all’atletica, libero da preoccupazioni di questo genere (dopo essersene occupato “poco e male” per 4 anni come Presidente del Comitato Regionale Piemontese e 8 anni come Presidente della FIDAL nazionale…).

Ad ogni  modo, per quanto ci riguarda, del problema della ineleggibilità ed incompatibilità se ne occupino i competenti organi federali e del CONI, se mai se ne vorranno occupare o se saranno chiamati ad occuparsene.

Sull’argomento ci interessa maggiormente chiederci: la “sinergia di cariche” di Arese al vertice dell’ASICS e della FIDAL (e del CONI), ha determinato vantaggi tangibili per l’atletica, o no? La “inusuale convivenza” di cariche ha determinato situazioni negative per l’atletica in termini di immagine, di coerenza, di credibilità, di trasparenza o altro, in aggiunta a quelle ben evidenti derivanti dalla debole, inconcludente e contraddittoria gestione della FIDAL del Presidente Arese?

Come si sa, l’ASICS (International) è sponsor tecnico della FIDAL. Lo era anche da qualche anno prima della elezione di Arese alla Presidenza FIDAL. I miglioramenti economici contrattuali sopravvenuti in favore della FIDAL nel corso della sua presidenza sono stati “molto modesti” a fronte di importanti incrementi delle aree di competenza dell’ASICS nella promozione e pubblicizzazione del marchio. Inoltre, i contratti di sponsorizzazione ASICS/FIDAL nel corso della presidenza Arese sono sempre stati siglati, per quanto ci è dato sapere, attraverso “trattative private” (issime) tra Arese ASICS e Arese FIDAL, dopo legali gare pubbliche “andate deserte”.

La domanda che molti si pongono è se la presenza di Arese (ASICS Italia) al vertice della FIDAL abbia potuto involontariamente scoraggiare altre Aziende dal presentare le proprie offerte. E se, nel caso, questo possa aver determinato uno svantaggio economico per la FIDAL.

L’ASICS (Italia), così come altre Aziende di settore, sponsorizzava alcuni atleti, alcune società sportive, alcune manifestazioni già prima della presidenza Arese della FIDAL. Ordinario marketing aziendale.

Queste sponsorizzazioni ASICS, si chiedono altri, sono aumentate nel numero e nella “consistenza economica”?  In parole povere, gli affiliati e tesserati FIDAL hanno avuto qualche vantaggio aggiuntivo da ASICS conseguente alla elezione di Arese alla Presidenza FIDAL?

L’ASICS (Italia) ha mostrato predilezione in interventi di sponsorizzazione in favore  delle corse su strada. Posizione corretta e non discutibile dal punto di vista commerciale, visti i numeri della strada decisamente più interessanti. Ma uno dei maggiori problemi che la FIDAL era ed è chiamata ad affrontare e cercare di risolvere è quello di reperire e convogliare maggiori interessi, aiuti e risorse verso le attività agonistiche su pista, in grande sofferenza.

Arese (ASICS Italia), interagendo con Arese (FIDAL), è intervenuto in qualche modo a sostegno di questa necessità? Ed inoltre, in tutti questi anni si è egli adoperato per sollecitare, indirizzare, l’interesse di suoi colleghi imprenditori verso l’atletica?

Tanto per non essere fraintesi, nulla pensavamo fosse dovuto in termini solidi dall’ASICS in favore della FIDAL solo perché Arese ne era stato eletto Presidente. Nulla si richiedeva. C’erano soltanto, ed erano state ipotizzate e reclamizzate, tante aspettative derivanti dalla “sinergia di cariche”. Ed è legittimo ora verificarne, dopo sette anni, la effettiva realizzazione.

Anche e soprattutto alla luce delle discussioni che si accendono sui campi sulle situazioni “di imbarazzo” o di “sospetto” determinate da questa “inusuale convivenza”, che non fanno bene all’ambiente e all’immagine limpida e trasparente dell’atletica e della FIDAL ereditata dalla gestione federale di Gianni Gola.

Si discute molto sul fatto che diversi atleti, società sportive, organizzatori di manifestazioni, che per alcune loro specifiche attività “dipendono” da decisioni federali, si trovano e si sono trovati spesso a fronteggiare Arese Presidente ASICS Italia (o suo delegato, ma la sostanza non cambia) per contrattare una sponsorizzazione tecnica, una partnership. Ma Arese è anche Presidente FIDAL.

La domanda in merito che tanti si pongono è se essi si trovino, si siano sempre trovati, in una imbarazzante situazione di “inferiorità”. Se ne siano, se ne siano stati, condizionati tanto da accettare proposte, diciamo così, non proprio in linea con quelle di mercato. E, al contrario, se in queste occasioni Arese (sempre nella duplice veste ASICS/FIDAL) si sia trovato e si trovi continuamente in una discutibile situazione di “superiorità” nei confronti degli interlocutori e di “privilegio” nei confronti di altre Aziende concorrenti.

Altri arrivano, ilari, a chiedersi se alcuni “interventi di sponsorizzazione” ASICS non siano stati mirati in favore di alcune società sportive “elettrici” nelle Assemblee per l’elezione del Presidente e del Consiglio Federale; se queste società sportive siano o non siano (state) oggettivamente nella condizione di esercitare una libera scelta per un “voto di opinione” su un progetto, su un programma, sull’operato federale.

Una situazione oggettivamente poco edificante, che inevitabilmente, purtroppo, destabilizza l’ambiente, creando un generale indistinto disagio, che le voci sulla “campagna acquisti” in atto contribuiscono ad alimentare, ad ingigantire.

Considerato tutto questo, con ben presente l’evidente incontrastato declino dell’atletica in questi ultimi anni, ce n’è abbastanza per dire: non sarebbe meglio fermarsi tutti un attimo e ragionare?

Per prendere atto che la “sinergia di cariche” non ha prodotto gli effetti ipotizzati e che la “inusuale convivenza” si è rivelata negativa.

E per cercare soluzioni diverse, per individuare e percorrere altre strade, come quelle intraprese da altri Paesi, dove “Aziende Tecniche” e Federazioni collaborano attivamente, collegialmente, con idee e progetti, anche ben finanziati, creando vere sinergie, senza commistioni di ruoli e competenze, senza confusioni, in modo moderno e professionale e con risultati soddisfacenti per entrambi.

Dal sito www.passioneatletica.it

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