18 Aprile, 2024

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Scuole di corsa: il sistema finlandese

Scuole di corsa: il sistema finlandese

Andiamo nel nord dell’Europa per capire le metodologie di allenamento della scuola finlandese. Da essa sono cresciuti enormi talenti soprattutto nel fondo. Ciò è avvenuto anche grazie ad un sistema di allenamento che all’epoca ha rappresentato un’autentica rivoluzione: le intensità crescenti.  Hannes Kolehmainen nel 1912, vinse i 5000 ed i 10000 metri ai giochi olimpici di Stoccolma ed in quell’occasione stabilì i record del mondo di entrambe le distanze. Il forte atleta, segnò il tempo di 14’36” sui 5000 e 31’20” sui 10000 metri. Egli vinse anche il cross di 12 km allora previsto nel programma olimpico e nel 1920 vinse la maratona di Anversa; questo per capire il grado di completezza di questo atleta e la preparazione già evoluta su distanze dai diversi approcci programmatici. Kolehmainen seguì le indicazioni del fratello che svolgeva attività di corridore professionista negli Stati Uniti e ne mise in pratica i metodi allora utilizzati nello stato americano. Ben presto però cominciò a personalizzare i suoi allenamenti ed anche altre scuole di corsa finlandesi iniziarono a seguire dei metodi diversi rispetto ad altri Paesi. La programmazione dell’allenamento aveva cadenza annuale e prevedeva un costante incremento dei carichi di lavoro. I finlandesi lavoravano tanto sulle intensità a carattere resistente. In pratica spezzavano alcune

 sedute in tante frazioni corse ad alte velocità. In sostanza eseguivano delle ripetizioni in modo da garantire sempre una velocità intensa, ma al tempo stesso le sviluppavano per chilometraggi molto ampi. Con questo sistema si garantivano una qualità di carattere resistente. Nel 1920 si mostrò al mondo Paavo Nurmi, da molti considerato come il più grande corridore di tutti i tempi. Egli stabilì 29 record mondiali ed ha vinto 6 medaglie olimpiche individuali e 3 a staffetta. In qualche maniera potremmo definirlo già un atleta d’estrazione moderna, perché è stata sua consuetudine programmare i tentativi di record del mondo e quasi mai li ha falliti. Aveva un modo di rapportarsi con l’allenamento esemplare. La fatica non lo spaventava e compiva carichi estremi, ma senza perdere mai di vista il controllo dell’obiettivo e la lucidità nello svolgere le preparazioni. È stato squalificato per professionismo e poi riabilitato. Questo per confermare quale era la sua testa, aveva già un modo di concepire l’atletica come un lavoro e come tale la rispettava. Il suo allenatore era Lauri Pikhala con il quale aveva un rapporto serio e professionale. Altro grande atleta degli anni 20 e 30 è stato Ville Ritola, mentre venendo ai tempi moderni bisogna certamente ricordarci del grandissimo Lasse Viren. Quest’ultimo è stato capace di vincere i 5 ed i 10000 metri alle Olimpiadi del ’74 e del ’78. Bisogna ricordare riguardo ai sistemi di programmazione finnici, anche il fatto di avere a disposizione dei percorsi d’allenamento splendidi e adatti ai training proposti. Diciamo quindi che la scuola finlandese ha espresso sempre grandi atleti di fondo. Le preparazioni hanno sempre seguito un iter lineare. È stata principalmente cercata e ovviamente affinata negli anni, la ricerca delle intensità senza perdere la tenuta.Il ragionamento cardine del sistema è questo: a parità di resistenza si cerca l’incremento dei ritmi. Può sembrare un’ovvietà, ma lo studio e la ricerca finnica, in campo fisiologico e medico, ha fatto sì che abbiano raggiunto livelli di performance veramente elevati. da www.santuccirunning.it

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