28 Marzo, 2024

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Le pomate riscaldanti

Le pomate riscaldanti

10523981_10152561681327805_2183062955139414619_nLe pomate riscaldanti (anche creme riscaldanti o gel riscaldanti) sono prodotti che contengono alcuni principi attivi che determinano un richiamo di sangue negli strati più superficiali della pelle (proprietà rubefacente). In inverno, o comunque nei periodi più freddi dell’anno, sono molti i runners (ma anche ciclisti, calciatori e altri sportivi che praticano attività fisica all’aperto) usano pomate riscaldanti per prevenire infortuni, per non sentire la sensazione di freddo e per migliorare la prestazione, partendo con muscoli caldi. Cosa c’è di vero in queste

strategie?

Pomate riscaldanti e miglioramento della prestazione

Fisiologicamente la pomata non può che migliorare la circolazione superficiale; che una crema riscaldante possa “scaldare” il muscolo a 1-2 cm di profondità è una pia illusione.

La prestazione pertanto, checché se ne dica, non può essere migliorata dalle pomate/creme/gel riscaldanti e solo un ottimo riscaldamento può predisporci al meglio (a questo scopo si legga il nostro fondamentale articolo Il riscaldamento scientifico).

Sono quindi da evitare quelle pomate riscaldanti che bruciano troppo perché comunque non “scaldano nulla”.

Le pomate riscaldanti possono prevenire gli infortuni?

Vale lo stesso discorso. In genere gli infortuni muscolari avvengono i profondità, raramente in superficie (l’effetto della pomata riscaldante è di qualche mm).

Fra l’altro, i problemi superficiali sono anche quelli di minore gravità.

Chi pensa che l’uso di creme riscaldanti possa simulare situazioni estive o primaverili ed esegue lavori di qualità con alto impegno muscolare (scatti, allunghi, balzi ecc.) avrà probabilmente delle brutte sorprese.

Pomate riscaldanti: quando e come usarle

Quale dovrebbe essere il reale uso delle pomate riscaldanti? Innanzitutto consentire all’atleta l’abbigliamento minimo utile alla prestazione.

Non ha nessun senso usare la pomata riscaldante e poi correre con una calzamaglia termica; più sensato usarla per correre in pantaloncini.

Inoltre, la crema riscaldante può essere impiegata anche nella altre parti scoperte non coinvolte comunque nella prestazione: scaldare le braccia può essere utile per partire in canottiera o in maglietta a maniche corte, strategia utile in gare lunghe (per esempio una maratonina o una maratona) dove la temperatura aumenta nella seconda parte della gara.

Se la temperatura si impenna bruscamente per effetto dell’irraggiamento solare (minimo alla partenza), un abbigliamento leggero consente di dare il meglio e di evitare una sudorazione eccessiva.

Inoltre alcune creme riscaldanti (come la costosissima crema dell’Ultimate Extreme Definition) consentono di abbinare l’effetto riscaldante all’effetto antiscivolo, utile quando piove perché evita che l’acqua raffreddi ulteriormente la pelle; altre (come l’Italstadiumdella Falqui, utilizzabile da chi sopporta il fortissimo odore, o alcune all’arnica), oltre all’effetto riscaldante, hanno in teoria un effetto antinfiammatorio e sono utili per quei runner che hanno leggere patologie articolari (tipo dolori da freddo alle ginocchia ecc.), ma non sono da sopravvalutare per chi ha invece problemi muscolari ai tendini o ai muscoli.

Scegliere la pomata riscaldante

Le pomate riscaldanti si trovano dappertutto, in farmacia (Massigen), nei negozi sportivi (ottime quelle della Decathlon che propone prodotti francesi: gli svizzeri e i francesi hanno una lunga tradizione in questo campo), in quelli che vendono integratori e anche in erboristeria.

Alla luce di quanto detto, il motivo principale di scelta è l’effetto termico a breve e medio termine: deve essere chiaramente percepibile (ovviamente dipende anche dalla modalità di applicazione, cioè dall’intensità del massaggio) e deve perdurare per almeno 30′.

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