Questa mia riflessione prende spunto da diversi articoli apparsi su Correre nei mesi scorsi,in merito alle difficoltà organizzative di eventi sportivi.
Vorrei tralasciare l’aspetto burocratico non perché meno oneroso ma al contrario meritevole di una sua approfondita analisi e affrontare quella parte economica che tanti di noi mal conoscono.
Correre parla spesso di eventi che hanno interessi mediatici su scala internazionale, noi sappiamo invece di dover zumare molto i nostri obbiettivi, per avere una visione più dettagliata ma ai me molto più ridotta del territorio. Chi organizza sa che le porte alle quali bussare sono e rimangono da anni sempre le stesse. Quando una si chiude per un: “quest’ anno abbiamo già speso troppo in pubblicità”sappiamo che rimarrà per sempre chiusa. E vi posso garantire non è questione di crisi. Direi piuttosto scarsa credibilità nel veicolo visivo che offriamo. Al momento l’unica soluzione che personalmente ho adottato è dimostrare di credere nel prodotto(volantino depliant o altro)che vado a proporre e garantirne la distribuzione in luoghi mirati a seconda dell’ attività di chi ci offre il contributo. So che è un lavoro dietro le quinte poco carino ma ritengo giusto portarlo a conoscenza di chi è ancora convinto basti rivolgersi al comune e i soldi arrivano, magari, pensate vi sono amministrazioni comunali che pretendono il pagamento dei vigili impegnati lungo il percorso. Alla faccia della divulgazione sportiva locale.
Personalmente da organizzatore sogno di trovare lo sponsor del miracolo dal contributo illimitato e garantito nel tempo.
Da podista spero sempre di trovare un volantino tra i tanti che reciti solo questo: domenica corriamo a……… ore 8,30 Premiazione: al primo i complimenti degli avversari, all’ ultimo: un bel se ti alleni puoi ancora migliorare e per tutti: chiacchiere prima dopo e durante.
Ciao Gabriele
“Da podista spero sempre di trovare un volantino tra i tanti che reciti solo questo: domenica corriamo a……… ore 8,30 Premiazione: al primo i complimenti degli avversari, all’ ultimo: un bel se ti alleni puoi ancora migliorare e per tutti: chiacchiere prima dopo e durante.”
Dedicato a coloro i quali se non c’è niente da vincere non si presentano neanche sul luogo della gara per poi magari andare a correre per conto loro sulla mura…e purtroppo a Ferrara non ce ne sono pochi di questi “sportivi”…
Sono d’accordo, purtroppo al giorno d’oggi (direi da sempre) il denaro e il profitto hanno una grande influenza su tutto, si preferisce ricevere una banconota di carta o qualcosa di materiale piuttosto che un’ emozione.
Per fortuna esiste qualcuno (ormai sempre i soliti da qualche anno) che preferisce alzarsi presto la mattina (e magari aver rinunciato di fare tardi la sera prima) per andare fino a Bosco Mesola consapevoli dell’inutilità della classifica e dell’impossibilità di ricevere in premio , perchè convinti che l’emozione di una gara o il semplice fatto di stare insieme agli altri non ha rivali. Il risultato finale è stato di avere corso una bella gara (tirata al massimo) in mezzo alla natura e pur non avendo ricevuto niente di materiale avrei (spero avremmo) rifatto comunque la stessa cosa .