Stimato Presidente Franco Arese,
sono Vincenzo Felicetti e da quasi un ventennio rappresento con onore l’Italia nelle manifestazioni internazionali, ultimo il Campionato Mondiale Master a Lahti dove ho conquistato tre ori nella categoria M60. Mi rivolgo a Lei con questa lettera aperta, ma più estesamente desidero farlo rivolto a tutta la nostra Federazione di Atletica Leggera.
E’ un momento storico poco felice per la nostra “Italietta”, caotica a livello politico, confusa nelle scelte e con un abbassamento di valori, della morale e delle condizioni economiche della popolazione. Dico questo perché la nostra Federazione, che Lei presiede, purtroppo non è assolutamente al di fuori del “contesto”, anzi, si trova dentro, nolente o volente con tutti quei difetti di una combinazione, nella quale la cosiddetta “politica sportiva” la fa da padrona provocando divisioni, superficialità e spesso inettitudine da parte dei suoi rappresentanti. A livello macroscopico lo dimostrano gli scarsi risultati degli ultimi 10-15 anni. I Campionati Mondiali di Berlino sono stati purtroppo l’ennesima riprova.
Il punto che mi preme sottoporla riguarda più nello specifico la situazione del nostro movimento master, che ritengo sia la parte sana del più ampio movimento dell’atletica italiana; e che Lei ha ereditato al momento della sua elezione. In base alla mia esperienza, ormai di lunga militanza in Italia e all’estero, credo di poterle parlare a nome di tutti i master italiani. Lei sa benissimo, Presidente Arese, che i masters rappresentano in seno alla nostra Federazione una vera forza per numero di tesserati e per l’apporto degli introiti che genera. Dal 2004 al 2008 il nostro numero di tesserati è cresciuto da 48.121 a 63.569 unità (senza contare gli amatori) e il nostro peso è ormai del 41,5% di tutti i tesserati della Federazione. La questione su ciò che danno i masters (in quote economiche e medaglie internazionali) e ciò che ricevono va avanti da troppi anni ormai, senza un concreto riequilibramento ad equità. E’ diffusissima l’insoddisfazione verso l’Ufficio Master e verso i consiglieri federali delegati al nostro Settore. Mancano scelte di fondo promozionali, manca l’assistenza alle manifestazioni internazionali, l’informazione è carente, i regolamenti e i calendari agonistici non rispondono alle esigenze della base. Con questa lettera però desidero concentrami in particolare sull’aspetto delle manifestazioni internazionali, fresco dell’esperienza di qualche settimana fa, esponendole sinteticamente poche cose ma chiare.
L’ORGANIZZAZIONE DELLE TRASFERTE INTERNAZIONALI
Dopo il prezioso lavoro organizzativo di Cesare Beccalli, il vero padre fondatore del movimento master italiano e figura a torto osteggiata per anni dalla Federazione, le delegazioni master italiane che partecipano alle manifestazioni internazionali non hanno mai trovato un referente federale in grado di provvedere o comunque assistere ed orientare su viaggio + soluzione logistica + rappresentanti in loco, il tutto a prezzi equi. Qualcuno capace per di più di compattare un gruppo e farlo sentire un unico soggetto sportivo in quel frangente. I master all’estero sono una realtà disgregata, tutti in ordine sparso, disuniti. Le assicuro non è un bel sentire e vedere. Mi rivolgo a Lei in quanto, seppur di competenza dell’Ufficio Master, è normale che le carenze denunciate di una organizzazione finiscano per ricadere sul suo rappresentante massimo. Le assicuro che le lamentele (fondate) che capita sempre più spesso di raccogliere sono associate in molti casi al suo nome.
IL MATERIALE SPORTIVO
Ovvero le divise ufficiali in occasione delle trasferte internazionali. Quante volte si è parlato e ci si è lamentati dei variopinti e differenti modi di vestirsi degli atleti italiani all’estero? Non si fa una bella figura vedere e sapere che molti italiani si sono arrangiati con tute in prestito; o addirittura con magliette improvvisate su cui è stata scritta la bella parole “Italia” col pennarello! Non mi si venga a parlare delle magliette (a volte offerte a sette euro, a volte gratuite) ora reperibili da una distribuzione scombinata. La nostra Federazione ha il preciso DOVERE di fornire gratuitamente a tutti i partecipanti alle manifestazioni internazionali (in quanto rappresentanti della Federazione) un kit gratuito e preferibilmente distribuito dai vari comitati regionali. Si faccia in una maniera o in un’altra, attingendo dai fondi stanziati in bilancio al Settore o attraverso sponsors che partecipano all’evento/i. Negli ultimi anni s’è arrivato persino (vedi campionati Mondiali di Riccione del 2007) a boicottare le iniziative di chi tesserato ha tentato di sopperire alle mancanze della Federazione.
I RICONOSCIMENTI ALLE MEDAGLIE MASTER
Sin dalle prime Olimpiadi antiche, si usava celebrare in casa i vincitori, che aldilà degli allori sportivi dovutigli, venivano conferiti loro riconoscimenti di ogni tipo. Cariche sociali, doni e quant’altro. Il gesto sportivo esaltante, la vittoria deve essere assolutamente premiata perché è il punto più alto di un percorso d’abnegazione e sacrificio che gli atleti raggiungono, mettendoci l’anima ed il meglio di se stessi. La F.I.D.A.L. cosa fa? Si prende i meriti facendo il minimo indispensabile. La bellissima esperienza di Casa Italia nel 2008 agli Europei di Lubiana (per altro pagata dalla Regione Marche) aveva fatto vivere ai nostri atleti medagliati momenti esaltanti ed aggreganti. Almeno a caldo, era stata la sensazione di un giusto riconoscimento di gratitudine della Federazione. Ma quell’esperienza da Lahti in poi temiamo resterà solo in ricordo. Ad ogni modo poi tornati in Italia la Federazione pensa ad altro e gli unici encomi continuano a venire da due siti internet di autentici appassionati che tentano di dare il giusto lustro alle medaglie ed agli atleti master azzurri. E’ chiedere troppo se nelle trasferte internazionali e periodicamente in Italia, vengano organizzate momenti d’incontro, di confronto con relativa distribuzione di premi ai più meritevoli? E’ azzardare tropo chiedere premi in denaro ai vincitori di medaglie (nella giusta proporzione con quelli riconosciuti al settore assoluto), che li aiuterebbero nella sempre più onerosa attività.
Voglio ora affrontare un problema connesso con quanto sopra: la divisione che da sempre trapela e si evince da tutta una serie di comportamenti dei rappresentanti della F.I.D.A.L. alle manifestazioni internazionali, testimonianza di un malessere che viene dall’alto; che s’è ripetuto in maniera lampante anche agli ultimi Campionati Mondiali Masters in Finlandia. Come in altre occasioni, i nostri rappresentanti sono sembrati divisi e prigionieri di direttive e responsabilità prese sopra le loro teste. Sembrano come mandati allo sbaraglio. L’esempio che sfocia nel ridicolo è stato quello toccato al nuovo fisioterapista portato dalla Federazione, il bravo Giacomo Collodoro, costretto ad operare senza un lettino professionale. Il malcapitato, fortunatamente persona ricca di umanità e professionalità, ha dovuto arrangiarsi facendo sdraiare gli atleti bisognosi di cure sulle dure e fredde superfici di un tavolo furtivamente sottratto alla hall dell’organizzazione o sdraiati per terra. Il prezzo in loco dell’affitto di un lettino professionale per 15 giorni era di 200 euro, ma i nostri rappresentanti non erano autorizzati a sostener questo risibile costo. Rifletta Presidente, perché la prossima volta saremo costretti a fare una colletta.
Infine il nodo più spinoso da risolvere e che urge una soluzione il più presto possibile: quello dei rappresentanti dei masters in seno alla Federazione. I masters italiani vogliamo un confronto effettivo con la Federazione e con chi al suo interno è stato delegato. Sarebbe tempo che i masters potessero eleggere direttamente i loro rappresentanti chiamati poi dalla Federazione a gestire il Settore. Non più grigie figure imposte dall’alto, ma persone volitive e competenti, con esperienza ed amore vero verso un movimento che cresce e che non vuole la Luna, ma solo “il giusto”. Ora a Lei una risposta.
La ringrazio anticipatamente dell’attenzione che vorrà dedicare direttamente, e personalmente.
Cordiali saluti
Vincenzo Felicetti
via cava di Coppa 1
87024 FUSCALDO (Cs)
email: vfelicetti@aliceposta.it Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
cell. 333.922.89.33