Il mondo corre forte, sempre più forte…bisogna tornare a credere nel lavoro organizzato e professionale sul campo per correre insieme al mondo
Tantissimi atleti sotto le 2h10’ nel 2009, ma in Italia si vede poco di buono all’orizzonte. Si corrono le ultime maratone dell’anno ed i risultati di rilievo non mancano.Vediamo in questo articolo tratto dal sito della Fidal i risultati di Fukuoka ed un piccolo, ma interessante bilancio di questo anno.Le ultime maratone dell’anno: FukuokaQuasi tutte in Oriente. Una quella di Fukuoka, al solito superlativa sul piano cronometrico. Ha vinto l’etiope Tsegay Kebede, bronzo olimpico e mondiale, in 2: 05: 18, che è primato della corsa, primato sul suolo giapponese e primato personale, seppur di soli due secondi rispetto al tempo ottenuto dall’atleta nell’ultima maratona di Londra. Kebede ha gestito in modo esemplare l’irresistibile cambio di passo a tre quarti di gara, lasciando dietro di sé il quasi omonimo Tekeste Kebede, secondo al traguardo in 2: 07: 52, e l’ucraino Baranovskyi (una celebrità a Fukuoka), terzo col primato europeo stagionale di 2: 08: 19 soffiato a Ruggero Pertile, unico atleta del vecchio continente ad aver corso nel 2009 una maratona sotto le due ore e dieci fino a due giorni fa. Quarto un altro etiope, Dereje Tesfaye, in 2: 08: 36, quinto Evans Cheruiyot in 2: 09: 46. Da segnalare il ritiro del debuttante kenyota Mekubo Mogusu, che aveva in animo un esordio attorno alle due ore e sette minuti.
Ha perso contatto dopo il venticinquesimo chilometro ed ha gettato la spugna al trentunesimo, dopo aver praticamente smesso di correre per problemi muscolari.E’ stato un anno portentoso per la specialità della maratona, con oltre cento atleti in grado di correre in meno di due ore e dieci minuti, cinquanta atleti sotto le 2: 08: 30, e più di 270 atleti sotto le due ore e tredici. Cosa ancora più importante, un simile lievitare di prestazioni non fa capo ad un ristretto numero di corse. In un elenco inesauribile di maratone annuali si sono registrati infatti i primati della corsa, in particolare nel settore maschile, andando da alcune delle maratone più celebri del mondo a molte altre minori. Dove non c’è stato primato della corsa, c’è stato comunque spettacolo, interesse e molte volte anche primato di iscritti