29 Aprile, 2024

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Berlino: Gibilisco OK, Rudisha-record

Berlino: Gibilisco OK, Rudisha-record

Quando Wilson Kipketer, keniano ma con passaporto danese, il 24 agosto del 1997, stabiliva a Colonia il record del mondo degli 800 metri, 1:41.11, David Lekuta Rudisha era un bambino di 8 anni nato a Kilgoris nella Rift Valley degli altopiani africani. La terra dei Masai. Oggi quel bambino è un ragazzo di 21 anni (ne compirà 22 il 17 dicembre, ndr) e a Berlino ha fatto suo quel primato: 1:41.09. E’ accaduto all’ISTAF, tappa numero 11 dello IAAF World Challenge, sulla stessa pista dove ai Mondiali del 2009, Rudisha non era andato oltre il terzo posto in semifinale (1:45.40). Poi, il 6 settembre, al meeting di Rieti, il campione del mondo juniores del 2006 stupiva tutti con un incredibile 1:42.01. Era solo l’inizio. Oggi, nella capitale tedesca il compimento di quell’impresa, dopo aver già fatto tremare il record di Kipketer lo scorso 10 luglio al meeting di Heusden-Zolder in Belgio, vinto in 1:41.51. A Berlino per

 400 metri si è lasciato trainare dalla lepre, il connazionale Sammy Tangui (passato in 48.65 al primo giro), per poi sfrecciare ai 600 in 1:14.54 fino a chiudere in quell’1:41.09 che per due sudatissimi centesimi gli ha messo tra le mani un primato storico e finora avvolto da un’aura che a molti lo aveva fatto sembrare quasi irraggiungibile. L’uomo più veloce di sempre sul doppio giro di pista è ora atteso a Bruxelles il 27 agosto, per la seconda finale della Diamond League, e il 29 agosto di nuovo al Meeting di Rieti.       

In chiave italiana, all’ISTAF, Giuseppe Gibilisco (Bruni Vomano) nell’asta è l’unico a superare 5,71 alla terza prova aggiudicandosi così la vittoria davanti al 5,61 del polacco Michalski e del messicano Lanaro. Chiude senza misura il campione olimpico e mondiale Steven Hooker, con due errori a 5,41 ed uno a 5,51. Sul podio anche Antonietta Di Martino (Fiamme Gialle), seconda nell’alto dietro alla tedesca, beniamina di casa, Ariane Friedrich. Entrambe superano 1,97 al primo assalto, fallendo poi l’attacco ai 2 metri. Vince la poliziotta tedesca, autrice di una serie senza errori, mentre quella della primatista italiana resta segnata da una “X” a 1,80 e un’altra a 1,93. Ottavo posto per la bergamasca Raffaella Lamera (Esercito) che ha superato 1,85 alla terza prova. Gli 800 femminili sono stati la gara che su questa pista nel 2009 avevano visto laurearsi campionessa mondiale la sudafricana Caster Semenya ed Elisa Cusma piazzarsi al sesto posto. Ad un anno di distanza entrambe sono tornate ad affrontarsi qui. Al via la mezzofondista dell’Esercito si mette nelle prime posizioni del gruppo, alle spalle della lepre Tverdostup, e quando questa si fa da parte è la statunitense Wurth-Thomas a passare in testa, seguita dalla Cusma che la affianca nell’ultima curva. L’azzurra affronta così in seconda corsia il rettilineo finale, a metà del quale si trova davanti a tutte. All’interno però intanto si infila in un varco la Semenya, che sino a quel momento aveva controllato per poi risalire progressivamente e andare a vincere in 1:59.90. Terza la Cusma (2:00.44) che negli ultimi metri viene superata anche dalla keniana, iridata under 18 nel 2009 e argento juniores a Moncton, Cherono Koech (2:00.40 PB). La quattrocentista Libania Grenot (Fiamme Gialle) finisce quarta in 50.90 calando leggermente nel finale dopo essere entrata nel rettilineo in linea con le migliori. Vince la statunitense Debbie Dunn con 50.56. Nei 3000, infine, conquistati con la migliore prestazione mondiale del 2010, 7:28.99, dall’etiope Tariku Bekele, tredicesimo il bronzo europeo dei 10000, Daniele Meucci (Esercito), 8:07.64. Nella foto il neoprimatista mondiale degli 800 David Rudisha al meeting di Rieti 2009 (Giancarlo Colombo/FIDAL)

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