26 Aprile, 2024

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Intervista a Corrado Mortillaro

Intervista a Corrado Mortillaro

Conosciamo Corrado Mortillaro, fresco vincitore della Mezza di Monza: “Ho fatto il turno di notte e ho fatto il personale….” di Andrea Giannini  da www.atleticaweek.it cerchiamo al telefono, ma è una voce femminile che risponde. “Adesso è a correre, torna tra una mezz’ora – ci dice con garbo Rosyta, la giovanissima moglie – appena si libera dal lavoro, di solito vola ad allenarsi”. Lo
Corrado Mortillaro non è un atleta professionista. Il giovane runner siciliano (compirà 25 anni tra pochi giorni, il 25 settembre) fresco vincitore della Mezza
Maratona di Monza con il primato personale di 1h06’45”, e vincitore nel 2009 della Scarpa d’Oro Half Marathon di Vigevano, di mestiere fa la guardia carceraria a San Vittore. In questo caso, però le famose Fiamme Azzurre non c’entrano nulla (“ci sono stati dei contatti, ma poi tutto è svanito” ci dice lui), dunque per guadagnarsi il pane c’è da lavorare e fare i turni. Anche di notte. E nel tempo libero, ci si allena…
“Pensare che a Monza sono andato a gareggiare appena staccato dal turno di notte, ed ho pure fatto il personale – ci dichiara con una certa soddisfazione – chissà se avessi dormito quella notte…”.
I margini di miglioramento di Mortillaro, in effetti, sono molti e quasi tutti da scoprire. Tesserato per l’Atletica Gonnesa e seguito “a distanza” da Pasquale Venditti, il corridore originario di Noto (in provincia di Siracusa) vive a Vermezzo (località a sud di Milano) da un paio d’anni e non si allena più una volta al giorno. Ci dichiara di non avere ancora mai fatto stages in altura (“al massimo, alla montagnetta di San Siro” scherza) e che il suo sogno – ovviamente – è quello di correre forte nella maratona.
“Il mio obiettivo di Monza era quello di correre in meno di 1h08’, dato che sono ancora in pieno carico in vista della Maratona di New York. Alla fine è venuto il nuovo record personale (il precedente era 1h07’10” ndr) che non fa altro che rendermi ancora più fiducioso in vista della competizione americana”.
Qual è il tuo obiettivo – a breve ed a lungo periodo – nella maratona?
Per New York, il mio obiettivo sarà sicuramente quello di migliorare il mio record personale, 2h23’24” che ho corso quest’anno ad Amsterdam nella mia prima e unica maratona in carriera, e magari scendere sotto le 2h20’. Più avanti, l’obiettivo è senza dubbio quello di migliorare il record personale volta per volta, minuto per minuto. Ma per fare questo, però, ci vuole una bella programmazione e, soprattutto, tanto allenamento.
Parlaci dei tuoi allenamenti. Come riesci a conciliarli al meglio con il lavoro? Come li organizzi?
Come già detto, il fatto di avere dei turni anche notturni non mi aiuta molto, e comunque non permette di allenarmi più di una volta al giorno. Nei miei sei allenamenti settimanali, in genere due sono lavori specifici, uno è un lungo e gli altri sono dei lenti o lavori di recupero organico.
Dove ti alleni?
In genere a Vermezzo e sull’alzaia del Naviglio grande. Nei lavori specifici ho la fortuna di poter allenarmi assieme ad un giovane e promettente runner, Fabio De Angeli, che è di grande aiuto nei miei training di qualità.
Il tuo obiettivo è la maratona, ma nelle altre specialità come te la cavi?
Mi piace definirmi un corridore completo. In pista vado discretamente dai 1500 ai 5000 metri, dove ho un personale di 14’49” che ritengo migliorabilissimo. Ma mi piacciono anche le corse campestri: agli ultimi Campionati Italiani di Cross sono arrivato 30° che, al netto di tutti gli stranieri che erano in gara, non è poi così male. Un’esperienza positiva, che credo si ripeterà anche a inizio 2011.
La tua storia ricalca quella di molti ragazzi del sud, che emigrano in cerca di lavoro e sistemazione. Come ti trovi a Milano e che ruolo ha avuto questa città nella tua vita sportiva?
Ovviamente sono emigrato a Milano per lavoro. Correvo prima e corro anche adesso. Chiaro che quassù ci sono molte più possibilità di affermarsi, anche nello sport. Ci sono più gare e più avversari. Ho scoperto la mia città adottiva, Vermezzo, proprio grazie ad una gara. Qui mi trovo molto bene anche perché ci sono molti “paesani” che non mancano mai di incitarmi quando corro lungo il Naviglio..!
Tornerai alla Scarpa d’Oro Half Marathon di Vigevano?
Penso proprio di sì…!

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