Agropoli Half Marathon: edizione 2010 del Campionato Italiano Master di Mezza Maratona. Emozioni a non finire, su un tracciato di quelli che ti auguri di percorrere nella tua gara da sogno. Questa in sintesi la gara organizzata da Roberto Funicello e dalla sua Libertas Agropoli, con una miriade di collaborazioni che hanno fatto scendere in campo centinaia di volontari e appassionati. Sintesi di una festa per quasi 2400 atleti al traguardo, e per chi si è goduto lo spettacolo (e per me che ho avuto il piacere di commentarne tutte le fasi).Non solo Campionato Italiano però. La gara è da sempre open, e anche quest’anno non si è venuti meno alla tradizione. Ecco il
perché nella classifica dei primissimi troviamo nomi internazionali e, tra questi, un nome su tutti: Meriyem Lamachi.
Meriyem? Semplicemente, Fa.Vo.Lo.Sa!
Agropoli, si sa, propone da sempre un percorso veloce, quest’anno ancor più veloce vista la partenza e l’arrivo poste entrambe in via Risorgimento, in prossimità del LungoMare San Marco. Sì, vero, le condizioni atmosferiche alla partenza erano più che positive, con un cielo sgombro da nuvole, temperatura più che accettabile e tasso di umidità che è aumentato solo quando si era ben oltre l’ora di corsa. Mettiamoci anche la bellezza del tracciato, che può di certo ispirare a dare ancor di più. Mettiamoci anche uno splendido stato di forma della ragazza allenata da Pasquale Venditti, stato di forma confermato dalle sue grandi gare degli ultimi tempi. Tutto vero ma…una Meriyem Lamachi così, con 1h13’25” finale, proprio non me l’aspettavo. Non perché la ragazza Magrebina non abbia le qualità giuste per fare grandissime cose, ma perché un miglioramento così, e così consistente rispetto ai suoi precedenti sulla distanza, neanche da questo cristallino talento me lo aspettavo. Non c’è nulla da fare: la Mezza Maratona di Agropoli ispira e porta a fare grandi cose: Gianluca Ricci lo scorso anno (1h03’29” per lui), Meriyem Lamachi in questa edizione…e con loro prestazioni importantissime per tanti atleti al traguardo dell’edizione 2010 del Campionato Italiano di Mezza Maratona Master.
Lasciatemelo dire: così come per la grandissima prestazione di Meriyem mi hanno impressionato i tanti Master in gara. Master capaci di tenere ritmi che, definirli eccellenti, sarebbe sminuirli. Date un’occhiata particolarmente alle prestazioni femminili, soprattutto quelle delle categorie che prevedono qualche anno in più, così come date un’occhiata alle classifiche maschili, particolarmente quelle dagli over 60 a seguire: c’è da restare quasi increduli, per le prestazioni registrate.
Alla splendida vitalità del mondo master, con il suo aumentare progressivo di appassionati e partecipanti, corrisponde una qualità degli atleti di livello assoluto.
La prima tra tutte le donne del mondo Master è stata la Campana Annamaria Vanacore. Annamaria, allenata dal marito Alfredo Piermatteo, è stata capace di arrivare seconda in assoluto (dopo la Meriyem) con un 1h18’47” finale di grande spessore. Alle spalle dell’atleta pompeiana, l’arrivo di Paola Garinei e di Gaetana Scionti: tutte master e tutte categoria over 35.
La gara maschile, sempre in riferimento al Campionato Italiano Master, ha proposto uno dei due fratelli Calderone (Salvatore) all’apice della speciale classifica riservata agli over. Per Salvatore un 4° posto assoluto (alle spalle di due keniani e un Marocchino) con 1h08’56” che conferma un dna speciale in Famiglia.
Alle spalle dello splendido atleta del Cus Torino, l’arrivo di Gennaro Bonvino (sua la categoria 35) e Gennaro Varrella (anche per lui una gran gara, con un 1h10’13” niente male).
La gara nella gara: confronto a suon di punti al fine dell’assegnazione del titolo di Squadra Campione d’Italia Master di Mezza Maratona. Al termine dei 21.097 metri tricolori le squadre Vincenti sono: per gli uomini il Team Isaura Valle dell’Irno (secondo posto per Avis Perugina, seguita dall’Hobby Marathon Catanzaro. Per le donne la squadra vincente è risultata l’Atletica 85 Faenza (seconda piazza per l’Asd Runners Chieti, terzo posto per l’Avis Perugia)
Scritto da Marco Cascione