03 Maggio, 2024

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Caos regolamenti

Caos regolamenti

La FIDAL anche quest’anno ha pubblicato e diffuso il nuovo Regolamento delle Manifestazioni, cioè l’insieme delle norme che regolano l’effettuazione delle manifestazioni di Atletica Leggera in Italia, in pista, su strada, nel cross e nella corsa in montagna. Una pubblicazione avvenuta a dicembre 2010, quando diverse gare (cross e strada in particolare) erano già state inserite in calendario da qualche tempo e quindi con Regolamenti non sempre in linea con le nuove disposizioni. Alcune delle nuove norme, in particolare quelle riferite alle corse su strada che, per numero e dislocazione territoriale, sono la maggioranza nel calendario nazionale, hanno fatto

 discutere fin da subito diversi “attori” del movimento, soprattutto coloro che dovrebbero applicare sul territorio le nuove regole (I Giudici), gli organizzatori e i potenziali partecipanti, che ogni anno vedono cambiare le modalità delle loro partecipazioni. La pubblicazione tardiva (fine anno) ha implicato anche complicazioni organizzative (mancata pubblicazione del Vademecum che normalmente avviene a marzo; aggiornamento del GGG che deve applicare le nuove regole) e ripercussioni economiche che potrebbero mettere  a rischio anche i rapporti degli stessi

 Comitati Regionali con gli associati tradizionali, ma anche con gli EPS e i “giornalieri”..

Concentrandoci sulle corse su strada (di qualsiasi tipo), va premesso che questo settore è stato storicamente e tradizionalmente “snobbato” da qualsiasi gestione federale: in passato, perché era considerato un’appendice (a volte pure scomoda) dell’attività in pista e in seguito per la poca lungimiranza nel capire quale sviluppo avrebbe avuto questo settore e quanto “centrale” avrebbe potuto essere la corsa su strada in un’attenta e intuitiva gestione federale.

La “disattenzione” generale della Federazione ha portato ad un inevitabile e progressivo peggioramento del sistema, all’interno del quale si è arrivati a paradossi regolamentari, che hanno determinato l’evolversi di una vera e propria giungla, all’interno della quale ciascuno fa quello che meglio gli torna comodo, mancando la verifica e il controllo di quanto avviene sul territorio, per qualsiasi tipologia di manifestazione e a qualsiasi livello. Capita, addirittura, di frequente che gli stessi enti federali territoriali, per primi, disattendano le regole, determinando di fatto un caos maggiore e la ulteriore perdita di autorevolezza della Federazione, di  cui sono parte fondamentale.

Nei fatti, il Regolamento delle Manifestazioni, le relative regole, norme ed applicazioni, non viene rifatto da anni, ma da anni vengono fatti “aggiustamenti”, per tamponare questa o quella falla, ma senza affrontare il lavoro alla base, ridisegnando un Regolamento più consono ai tempi e soprattutto pienamente rispettoso del Regolamento Tecnico Internazionale, documento di riferimento di qualsiasi Federazione Nazionale, affiliata alla IAAF.

Succede, addirittura, che ciascun Comitato Regionale, in virtù della propria autonomia (come se fosse questa la vera autonomia…) emetta un proprio Regolamento Regionale delle Manifestazioni, determinando di fatto l’esistenza di almeno una ventina di Regolamenti Federali, con norme che a distanza di 20km, vedono applicazioni diverse (quello che vale a Piacenza, non vale a Lodi; quello che vale a Pavia, non vale a Novara e via di questo passo…..).

A caos si aggiunge caos, lasciando sempre più spazio ai “furbetti del quartierino”, che consapevoli delle manchevolezze federali “usano” l’Atletica a proprio piacimento, “sfruttando” il movimento e mercificando qualsiasi servizio; in questo senso anche la Federazione non è stata da meno, perché da qualche anno a questa parte, prima timidamente, poi sempre più decisamente, ha appesantito la propria presenza imponendo una ulteriore tassa agli organizzatori (1 euro per partecipante; in teoria dovrebbe essere solo per i tesserati, ma dalle ultime disposizioni è a carico anche dei cosiddetti “tesseramenti giornalieri” e degli iscritti agli EPS…), che inevitabilmente si riflette sui costi organizzativi generali, quindi  anche sui partecipanti (cioè gli atleti).

I “furbetti del quartierino”, che non sono le società sportive che fanno regolare attività, ma “Società di Servizi”, che è sempre più facile vedere affiancate agli organizzatori e all’interno delle quali operano soggetti che poco conoscono dell’Atletica, ma che sono molto attenti al (proprio) business, i quali, confidando nel caos e nella disattenzione federale, in particolare sull’approvazione dei regolamenti delle singole gare, sono riusciti a fare disputare anche gare di corsa con i carrelli della spesa…..(valorizzazione dello sponsor, ma mortificazione del nostro Sport!!), oppure a far ruotare una manifestazione attorno alla presenza di qualche “velina”, trasformando l’Atletica in uno Sport di “nani e ballerine”!!

La distrazione  e la disattenzione è tale che ben difficilmente la Federazione sanziona le irregolarità (più facilmente con le piccole società che con quelle che si fanno affiancare dalle “Società di Servizi”), rinforzando il messaggio che in Atletica “tutto è possibile”, soprattutto se fuori dalle regole.

In questo caos completo, è utopistico pensare che si riesca a riprendere in mano la situazione e a ridare dignità ad un movimento, la corsa su strada, che oggi è “terra di nessuno” (se mi lascio prendere dalla “vena tecnica”, dico che una delle ragioni che hanno determinato la moria dei nostri corridori di media e lunga distanza sta anche nella cattiva applicazione del Regolamento delle manifestazioni di corsa su strada….)?

E’ così difficile individuare alcuni (pochi, ma essenziali) punti che rimettano ordine ad un sistema ormai sgangherato? Io ne butto lì qualcuno, per stimolare il dibattito:

– Un sistema di monitoraggio e controllo dell’applicazione regole, fatto da un organismo centrale ed uno periferico (C. Regionali e Provinciali) che si coordinano settimanalmente

– La ri-classificazione delle manifestazioni in base alla loro qualità tecnica e non solo alla loro territorialità, con riferimento ad un unico Regolamento (RTI), valido per tutta Italia

– La definizione chiara e univoca dei requisiti dei partecipanti alle varie tipologie di manifestazioni

– La definizione chiara dei requisiti per l’organizzazione delle manifestazioni e il relativo format della manifestazione

– Opportune e tempestive sanzioni in caso di mancata osservanza dei Regolamenti (non solo sanzioni pecuniarie, ma esclusione dai calendari futuri)

– Suddivisione chiara e precisa delle attività “Amatori-Master” rispetto agli “Assoluti”

Ottimisticamente penso sia ancora possibile “sistemare il sistema”, anche con la riorganizzazione del Calendario, altro tema bistrattato da tempo e che necessita di ritrovare una sua dignità; la strada è lunga, tortuosa, difficile e in salita, per percorrerla serve tanta volontà (politica), tanta determinazione, tanta pazienza e tanta Passione (Atletica).

Dal sito passione  atletica

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