03 Maggio, 2024

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Amatori, DOPING IN AUMENTO, SIAMO QUASI AL 5%

Amatori, DOPING IN AUMENTO, SIAMO QUASI AL 5%

Cresce il doping amatoriale ROMA – Altro che 2% o giù di lì. Se nello sport italiano si facessero più controlli seri e mirati, probabilmente il fenomeno doping emergerebbe ben oltre le dimensioni che si conoscono. E il settore in cui questi test andrebbero aumentati è senza dubbio quello dello sport cosiddetto minore, giovanile e amatoriale. Lo dice il rapporto annuale della CVD, la commissione di vigilanza sulla legge antidoping che, a fronte anche di un bilancio striminzito, è riuscita a controllare nella scorsa stagione 1115 atleti, di cui il 65,6% uomini e il 34,4% donne.
I risultati sono sconfortanti perché la percentuale degli atleti positivi, il 4,7% rappresenta oltre il doppio della media rilevata dagli oltre 10.000 controlli del Coni. Con differenze fra classi di età significative. Si dopa il 6,3% degli uomini e l`1,5% delle donne: tra le sostanze quelle più assunte gli steroidi anabolizzanti

 (37,1%) seguiti da corticosteroidi (14,4%) e da diuretici (12,4%).
I dati riguardano esclusivamente l`attività amatoriale (atletica leggera, nuoto, ciclismo, sporti invernali) e mettono in luce la diffusione di un fenomeno che lungi dal regredite, aumenta ad ogni stagione creando problemi sempre più pressanti per la tutela della salute. Si tratta di cifre non roboanti perché il bilancio della CVD non consente azioni più penetranti, ma comunque significative.
Uno dei dati che rilevano di più è che il 49% degli atleti positivi lo è a due o più sostanze, a testimonianza della complessità del problema e della disponibilità dell`atleta ad assumere miscugli di farmaci pericolosi la cui interazione spesso non è neppure conosciuta a livello scientifico.
Ai vertici della lista degli sport più soggetti al doping, ma non in prima posizione come percentuale, il ciclismo. Anche perché questa disciplina è la più controllata; 289 gli atleti testati e 26 positivi (9%). La palma dello sport più dopato spetta però alla pesistica e alla cultura fisica che con pochissimi test (46) raggiunge il 10,9%. Si tratta, in questo caso,di statistiche che non hanno grande valore viste le dimensioni ridotte del campione. Ma che, secondo gli esperti, potrebbero solo crescere ed essere confermate visto il trend. L`atletica (174 test) esce invece a testa alta. Un solo positivo, (0,75%),
`E` interessante – si legge nella relazione – notare che in alcune discipline dove il campione era ridotto, non sono state trovate positività come nella canoa kayak, nel calcio, nella pallacanestro, pallavolo e nella ginnastica`. Per cui nel 2011, `sarebbe importante aumentare il numero dei controlli in maniera significativa per monitorare le discipline – dice la relazione – che nel 2010 non hanno avuto sufficienti controlli`.
I 1115 atleti sottoposti a controlli antidoping, partecipavano a 306 manifestazioni sportive: di queste, i controlli si sono svolti regolarmente in 282 (92,1%) e non sono andati a buon fine in 24. Dei 282 controlli svolti sulle manifestazioni sportive, 272 (96,4%) sono stati condotti sulle federazioni (FSN) e 10 (3,6%) sugli enti di promozione sportiva (EPS) rispettivamente con 1067 e 48 atleti esaminati.
Per quanto riguarda la suddivisione dell`attività di controllo per area geografica, il 56,4% dei casi si è svolta al Nord, la restante metà tra il Centro (20,9%) e il Sud (22,7%).
Oltre le sostanze `dopanti` negli sport amatoriali, si consumano molti farmaci non vietati e prodotti salutistici, continua ancora la relazione, come vitamine e sostanze ad attività antiossidante, sali minerali e prodotti dietetici e nutrizionali che, presi insieme, sono considerati integratori alimentari. Infatti, dei 1115 atleti controllati, 715, pari al 64,1%, hanno dichiarato di aver assunto, nelle due settimane precedenti il prelievo, prodotti farmaceutici e salutistici in genere per un totale di 1647 prodotti: solo 400 atleti (35,9%) non avevano assunto alcuna sostanza. A consumare questi prodotti sono più le donne, il 72,7%, che gli uomini, il 59,7%. Inoltre il 33,6% degli atleti monitorati ha consumato 3 o più prodotti farmaceutici e/o salutistici 15 giorni prima il prelievo mentre il 66,4% si è limitato a uno o due prodotti. Questi prodotti sono spesso abbinati a veri farmaci come gli antinfiammatori non steroidei (FANS): le dichiarazioni di assunzioni sono state 401 pari al 24,3% del totale (1647) di tutte le preparazioni dichiarate (farmaci ed altri prodotti) e al 40,6% sul totale (988) dei farmaci utilizzati. Rispetto agli anni precedenti, l`assunzione di farmaci e prodotti salutistici, rilevata nel 2010, mostra `percentuali equivalenti – dice la relazione – a dimostrazione del fatto che l`uso di tali sostanze è prassi consolidata in più del 60% degli atleti`. La prova di una medicalizzazione dello sport anche a livello amatoriale che può portare solo danni alla salute

Dal sito sportpro di Eugenio Capodacua

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