La città di Ferrara ed il mondo del running sono un binomio indissolubile. Quando si parla di sport, di forma fisica e di benessere
GJAV è sempre presente. Road Runners Ferrara è una “creatura” di Marina Zanardi, maratoneta del CUS Atletica, testimonial del marchio GJAV ed atleta del “team go performance!” . La presentazione ufficiale del gruppo è stata fatta Venerdì 24 Giugno, presso la sede del CUS Ferrara e successivamente Marina Zanardi e le atlete del Road Runners Ferrara si sono spostate sulle mura della città Estense dove sono state riprese e fotografate durante un allenamento.Le ragazze del Road Runners Ferrara, seguite da Marina Zanardi si stanno avvicinando al mondo della corsa; qualcuna di loro lo fa per tenersi in forma, altre lo fanno con uno spirito agonistico. Il gruppo costituitosi da poche settimane, conta oltre 50 iscritte continua a crescere.
go performance!
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Esprimo una mia riflessione a riguardo di queste iniziative femminili nel podismo che si stanno diffondendo sempre di più attraverso i media. Da quando sono venuta a vivere a Salara (RO) (da circa 2 anni) sento questo problema ancor di più di quando sono scesa in Emilia dai miei monti trentini all’età di 19 anni per motivi di studio (26 anni fa). Non ho ancora capito se questo fenomeno sia dovuto alla mentalità arretrata al “femminile” vera e propria che si diffonde in queste zone o se la donna stessa si voglia NON considerare al pari dell’uomo nella possibilità di correre. Non capisco perché per correre bisogna unirsi in gruppi esclusivi di sole donne. Personalmente mi sono avvicinata alla corsa all’età di 10 anni e correvo in una squadra composta da maschi e da femmine con l’allenatore (maschio) che differenziava gli allenamenti in base alle capacità ed obiettivi di ogni singolo individuo e non in base al sesso. I lunghi della mia prima maratona gli ho affrontati in compagnia di un ragazzo perché semplicemente correva al mio stesso ritmo. Lo stesso gruppo podistico come Salcus non ha mai discriminato maschi e femmine e se desideri correre in compagnia basta solo volerlo. Ritengo che lo sport dovrebbe essere di esempio per eliminare la discriminazione tra i sessi ma a quanto pare con queste iniziative si sta facendo esattamente l’opposto. Quello che più mi sorprende è che sono donne che fanno questo e magari sono le stesse che festeggiano l’8 marzo uscendo andando a mangiare una pizza tra donne e il giorno dopo subiscono “violenze morali e discriminazioni” nel posto in cui lavorano. E’ altrove e diversamente che bisogna lottare per le pari opportunità tra uomo e donna non di certo nella corsa.
Sara Boninsegna atleta della Salcus