19 Aprile, 2024

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Daegu: Pertile ottavo nella maratona mondiale

Daegu: Pertile ottavo nella maratona mondiale

Sulle strade di Daegu (Corea del Sud) si chiude come si era cominciato. La maratona, dopo la tripletta femminile della prima giornata dei XIII Campionati del Mondo, anche al maschile è il regno del Kenya. A confermarsi sul trono iridato è il campione uscente Abel Kirui, trascinatore e poi protagonista solitario della corsa, al traguardo in 2h07:38, a 44 secondi dal record della rassegna (2h06:54) da lui stesso stabilito nel 2009 a Berlino. E’ il terzo uomo a centrare la doppietta mondiale sui 42,195km dopo lo spagnolo Antón (1997-1999) e il marocchino Gharib (2003-2005). Alle sue spalle il connazionale Vincent Kipruto (2h10:06), mentre l’Etiopia riesce stavolta a salire sul podio grazie al 21enne Feyisa Lilesa, bronzo in 2h10:32. Bravo l’azzurro Ruggero Pertile, interprete di una gara in progressione grazie a cui, nella seconda metà, riesce a risalire fino all’ottava posizione (2h11:57). Il 37enne veneto, portacolori dell’Assindustria Sport Padova, è anche il primo degli atleti europei al traguardo. Nella classifica a squadre di Coppa del mondo, vittoria – la seconda consecutiva – al Kenya davanti a Giappone e Marocco.

LA CRONACA – Cielo coperto su Daegu. Anche oggi le condizioni climatiche (24°/65% di umidità) sembrano meno proibitive di quanto inizialmente ipotizzate. Sono 67 gli uomini schierati sulla linea di partenza. Per l’Italia c’è Ruggero Pertile che si presenta all’evento iridato dopo il quarto posto europeo di Barcellona 2010. Una colonna di una quarantina di atleti, pilotata, come

 prevedibile, da una nutrita pattuglia africana, si snoda lungo il percorso passando in 31:21 al 10° km e in 46:28 al 15°. Pertile vi si mantiene in coda, ad una decina di secondi dai battistrada. Intanto, dopo 38 minuti per problemi alla gamba destra ha già alzato bandiera bianca l’etiope, vincitore a New York nel 2010, Gebremariam. Gli altri viaggiano ormai verso il giro di boa e il ritmo sale fomentato prima dal quintetto marocchino e poi dalla compagine keniana con in testa il campione in carica Abel Kirui. E’ proprio lui ad impossessarsi da qui della testa della corsa e a metà gara per lui il crono segna 1h05:07. Lo seguono a ruota i compagni di squadra Tumo, Kipruto e Kiptanui e il giovane etiope Lilesa. L’azzurro, invece, ai 21,097 km transita in 1h05:29 (27°), ma è nei successivi 5000 metri che il maratoneta dell’Assindustria Sport Padova intraprende le operazioni di risalita. Al 25° km, infatti, ha già rimontato 11 posizioni (1h17:20), mentre davanti si sono staccati Kirui, Kipruto, Kiptanui, Lilesa e il marocchino Bouramdane. Veloce il loro passaggio: 1h16:25. Dieci minuti dopo è di nuovo Kirui ad imprimere l’ennesima sferzata all’andatura. Il campione del mondo inizia la sua fuga e quando giunge al 30° km (1h30:43) ha già 11 secondi di vantaggio su Kiptanui e Lilesa. In altre parole, ha corso questi ultimi 5000 metri in 14:17! Ancora progressi per Pertile approdato ora all’undicesimo posto (1h32:57). Al successivo rilevamento cronometrico, quello dei 35Km, il margine di Kirui (1h45:23) è incrementato e i suoi diretti inseguitori sono ormai ad 1’14”; 3’43”, invece, il distacco di Pertile, ormai portatosi tra i primi dieci. Nel tratto finale le cose non cambiano. Kirui corre a prendersi il suo secondo titolo mondiale di seguito in 2h07:38, una doppietta finora riuscita solo allo spagnolo Abel Antón (1997-1999) e al marocchino Jaouad Gharib (2003-2005). Sono, ormai, sei edizioni di fila che l’oro iridato va ad un atleta africano. Dietro di lui è il connazionale Kipruto a spuntarla per la medaglia d’argento che si mette al collo in 2h10:06, scrollandosi di dosso, nell’ultimo chilometro, l’etiope Lilesa, bronzo (2h10:32). Sfilano così al traguardo il marocchino Bouramdane (2h10:55), gli altri due keniani Tumo (2h11:39) e Kiptanui (2h11:50) e il giapponese Horibata (2h11:52). Subito dopo è la volta proprio di Ruggero Pertile che sprinta con tutte le energie rimaste in corpo fino alla linea d’arrivo. E’ ottavo in 2h11:57 (a soli 7 secondi dal sesto) e nettamente il primo degli atleti europei in classifica, davanti al rumeno Ionescu (13°/2h15:32) e al britannico Webb (15°/2h15:48).

LE PAROLE – “Ho fatto una gara con la testa – racconta il 37enne veneto di Camposampiero (PD) seguito dal tecnico Massimo Magnani e che nell’ultimo anno si allenato a lungo in Kenya al fianco dei campioni africani – perchè al primo giro mi sono reso conto che quella di chi stava davanti era un’azione che io non avrei potuto reggere a lungo. Nei primi 10km ho sudato tanto, poi per fortuna ho trovato il mio passo e ho potuto chiudere forte in progressione come volevo. Puntavo ad arrivare tra i primi sei, ma essere comunque finalista ad un Mondiale di fronte a questi campioni mi rende felice. Adesso è importaante guardare avanti. Sono fiducioso per Londra. All’Olimpiade sarà un’altra gara ed è lì che mi piacerebbe fare il mio primato, un tempo in torno alle 2 ore e 8 minuti sarebbe un sogno, il tassello che ancora mi manca per coronare tanti anni di carriera. Oggi ce l’ho messa tutta, volevo fare un bel regalo di compleanno a mia figlia Alice che a casa e spero di esserci riuscito. E’ vero, forse mi è mancata un po’ di fortuna in questi anni, ma alle mie spalle ho sempre avuto la mia famiglia, la mia squadra e tanti amici che non hanno mai smesso di sostenermi. Dico grazie anche a loro per questo risultato”.

Dal sito: www.fidal.it

foto:giancarlo colombo fidal

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