23 Aprile, 2024

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Dopo una strepitosa Stramilano Lalli pensa alla maratona

Dopo una strepitosa Stramilano Lalli pensa alla maratona

 La memoria corre veloce, quasi quanto lui, alla Stramilano di quest’anno: un’anomala tiepida domenica di sole che lo incorona protagonista assoluto della classica cittadina, conclusa da Andrea al secondo posto in 1h 01’ 11’’. “Mi aspettavo di correre questo tempo, credevo persino di riuscire a rimare sotto ai 61 minuti; non mi aspettavo però di arrivare sul podio: c’erano atleti più quotati di me, ad iniziare da Limo Kiprop, poi arrivato terzo, che solo 20 giorni prima aveva corso una mezza maratona in meno di 59 minuti. E invece Luciano (Di Pardo, allenatore di Andrea Lalli), continuava a spronarmi dicendomi solo di pensare a correre forte, senza badare al podio; e, alla fine, è arrivato anche questo, con mia grande soddisfazione”. Del resto, la Stramilano era uno degli obiettivi di Lalli per il 2012: dopo la riabilitazione post intervento ai tendini dello scorso anno, da novembre Andrea ha iniziato una preparazione specifica per presentarsi al meglio a questo appuntamento primaverile. Dapprima a Ostia e vicino a casa, in Molise; poi per un mese intero, febbraio, in Kenya, a Iten; e infine nuovamente nel centro sportivo delle Fiamme Gialle di Castelporziano, il nuovo programma di allenamento studiato per lui ha dato i propri frutti: un maggior carico di lavoro con due corse a chilometraggio più lungo, più esercizi e pesi in palestra, e lavori specifici durante la corsa, hanno sostituito i circuiti a carico naturale fatti fino allo scorso anno.

Esemplare la condotta di gara: partito forte fin dalle prime battute, Lalli è sempe riuscito a tenere il passo del gruppo di testa. “Avevo una lepre personale, Martin Torotich, che avrebbe dovuto tirarmi per 14 – 15 km; purtroppo non ha mai superato il gruppo di testa, altrimenti avrei potuto chiudere la gara con 15 secondi in meno sul mio tempo finale. Al 15esimo chilometro ho lanciato io l’azione decisiva per staccare quanti più avversari possibili fino a rimanere da solo con l’etiope Kintra Yarso (poi vincitore della corsa). Pensavo mi aiutasse a tirare la gara, e invece …”. E invece, un po’ di inesperienza sulla distanza è stata fatale ad Andrea per il primo posto. “a 800 metri dal traguardo ho fatto un’azione troppo netta con un eccessivo cambio di ritmo per circa 70 metri: sapevo e vedevo che l’etiope era ancora forte, ma speravo di batterlo sul piano psicologico demoralizzandolo con il mio attacco; e invece, purtroppo, questa accelerata finale mi è rimasta nelle gambe. Se solo avessi aspettato gli ultimi 300 metri, magari adesso avrei io l’oro al collo”.

 Gli Europei prima, e le Olimpiadi poi, sono gli obiettivi a breve termine di Andrea Lalli. Per prepararsi al meglio, Andrea è in partenza per uno stage in quota negli Stati Uniti con Luciano di Pardo, Silvano Danzi, Michele Fontana e Stefano La Rosa. Da questo martedì al 27 aprile si allenerà ad Albuquerque, New Mexico, per spostarsi poi a San Francisco e partecipare al Meeting di Stanford: forte del suo personale di 28’17’’, cercherà di centrare il minimo europeo (28’25’’) e quello olimpico (27’45’’) sui 10.000 metri, tentando di tenere a bada Daniele Meucci, in gara nella sua stessa batteria, e Stefano La Rosa, ai nastri di partenza nella seconda sessione di gara.

Negli ultimi tempi, anche a causa della mia operazione, ho avuto paura di sentir dolore con le scarpe chiodate e di farmi male correndo in pista; ma ho fiducia nel tipo di allenamento che sto facendo, e per come sto lavorando sono sicuro che riuscirò a superare questi timori. Anche perché questo è l’ultima stagione in cui correrò in pista; dalla prossima, debutterò nella maratona . Un debutto che dipende dalla sua eventuale partecipazione ai Giochi di Londra: ottobre 2012 se non dovesse farcela; dicembre 2012 se invece lo vedremo con la maglia azzurra in Inghilterra.

 Chiara Elisabetta Franzetti

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