26 Aprile, 2024

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Salcus a Longarone “I Percorsi della Memoria”

Salcus a Longarone “I Percorsi della Memoria”

Scritto da Diego Voltolin : Cronaca di una giornata sui luoghi di una tragedia annunciata. Come anticipato nei giorni antecedenti l’evento una cinquantina di non competitivi della SALCUS hanno partecipato domenica mattina all’ottava edizione de “I Percorsi della Memoria” che coincideva anche con il 50° anniversario del disastro del Vajont. Partenza alle 05,40 da Montagnana ancora col buio e con le previsioni meteorologiche che davano pioggia per tutta la giornata come primo motivo di discussione: e infatti una leggera pioggerellina non ha tardato a farci compagnia fino a non molto lontano da Longarone, ma giunti sul posto, attorno alle 08,40, la pioggia è scomparsa ed il cielo non dava particolari preoccupazioni. Parcheggiato e provveduto al ritiro dei pettorali, non senza una perdita di tempo di circa mezzora dovuta ad

una lunga fila di partecipanti che doveva fare la stessa operazione, abbiamo cominciato a partire cominciando da quelli che si erano iscritti per il percorso dei 25 km e poi tutti gli altri: praticamente la partenza del nostro gruppo è stata attorno alle dieci ed è bastato poco, appena usciti dal paese in direzione della diga, per capire che le ottomila presenze c’erano tutte, formando un lungo serpentone visibile da certi punti per lunghi tratti fino a sopra la diga stessa. Impressionante per chi lo percorreva per la prima volta il percorso delle gallerie, fruibile dai visitatori solo in questa occasione,  che pian piano portava alla meta, con le gallerie illuminate dai generatori della Protezione Civile. In questo tratto è inutile dire che protagonisti sono state le fotocamere ed i cellulari che hanno immortalato un po’ tutti nella memoria dei luoghi attraversati (anche alcuni di noi si sono messi in posa ricordo, come si vede dalla foto). Arrivati alla deviazioni fra il percorso dei 10 Km gli altri due più lunghi si poteva pensare che diminuisse il flusso di gente ma invece la colonna ha continuato ancora senza interruzioni di sorta, sia nell’attraversamento sopra la diga che sui 17 Km dopo la deviazione con il percorso più lungo dei 25 fra la diga e l’abitato di Casso. Da sopra la diga, ancora intatta a dimostrazione della sua solidità ed a testimonianza di quanto avvenuto, ci si rende conto dello svolgimento del dramma con parte del monte Toc che è franato dentro l’ invaso con forza tale da spostare l’ acqua che vi era contenuta non solo a scavalcare il manufatto e provocare l’ onda arrivata a distruggere gli abitati sottostanti, ma ad arrivare fino agli abitati posizionati più in alto. Dalla diga a Casso (775 metri di altitudine) ci si è incamminati sul sentiero ricavato sopra il materiale franoso ora stabilmente sedimentato e fino a qui, percorso sicuramente il tratto più inerente alla storia, il tempo ci ha graziato senza versare una goccia: ormai eravamo attorno all’ una e da giù arrivavano notizie dell’ avvenuto arrivo dei nostri che avevano deviato sul percorso corto e di quelli che avevano corso su quello più lungo mentre per noi mancavano ancora sei o sette km di discesa da percorrere su un lungo sentiero quasi tutto sottobosco e qui ha cominciato scendere una pioggerella tranquilla per circa trenta minuti che tutto sommato non ha però dato il fastidio temuto perché le mantelline e gli ombrelli al seguito sono stati più che sufficienti alla protezione. Arrivati tutti i nostri del percorso medio attorno alle quattordici e trenta dopo quattro ore e mezza di camminata con la soddisfazione di esserci stati. A questo punto ci si è tutti ricongiunti all’ interno dei padiglioni della Fiera dove erano stati allestiti i tavoli e le cucine per il pasta-party finale (da applaudire l’ organizzazione per la celerità con cui riuscivano a soddisfare con due diverse porzioni di pasta tutti gli ottomila partecipanti) e con la possibilità di visitare nel tempo che ancora restava a disposizione quanto esposto negli altri padiglioni dell’ Expo’ ed assistere alle premiazioni dei primi tre competitivi maschili e femminili arrivati sui tre percorsi. Come da programma raduno al pullman alle sedici e trenta con ripartenza dieci minuti dopo. Durante il ritorno un po’ tutti hanno esternato la loro soddisfazione per la partecipazione e l’ auspicio a ripetere l’ esperienza il prossimo anno, cosa che andremo sicuramente a valutare più avanti.
Ora ritorneremo ai nostri appuntamenti cominciando sabato pomeriggio partecipando a Cerea (Cà del Lago) alla 4^ “Marcia dei Tre Gemelli” , marcia di solidarietà per la Fondazione Madonna di Lourdes di Cerea,  con percorsi da 6 e 12 Km – partenza ore 16,00. Domenica mattina 6 Ottobre a Casaleone per la 40^ ”Caminada ne le Val de Casaleon” con percorsi pianeggianti di 5-10 e 20 Km attraverso la fitta vegetazione della Zona Paludosa protetta del Brusà.
Arrivederci a tutti.

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