27 Aprile, 2024

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Salcus seconda società a punteggio al 45° Giro dei Tre Monti

Salcus seconda società a punteggio al 45° Giro dei Tre Monti

Sanguinetti è battuto solo da 3 keniani nel 45° “Giro dei Tre Monti”, che ha collezionato la presenza di ben 4.350 concorrenti, ottimo viatico per il calendario “Endas Scarpaza”, che è stato lanciato per la 42esima stagione. In oltre 700 hanno indossato il pettorale e sono scattati al via dato dal sindaco Daniele Manca per mettersi alla prova sui terribili 15 chilometri e 300 metri, con partenza ed arrivo all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari. Prima della Tosa, al secondo mille, però si è capito che il vincitore sarebbe stato per l’undicesimo anno consecutivo un africano (ultimo trionfo italiano targato Calvaresi nel 2002) perché Sugut, Bii ed il campione in carica Kisorio vantavano già una decina di metri su Andrea Sanguinetti, il quale ne aveva altrettanti sul quinto. Il poliziotto forlivese sapeva di non avere chance nei confronti delle “antilopi degli altipiani” ma principalmente il suo obiettivo era di finalizzare la preparazione in vista delle campestri invernali, dove punta alla seconda maglia azzurra Assoluta, dopo aver indossato quelle in tutte le categorie giovanili. Quindi i keniani prendono il largo all’uscita dall’impianto motoristico, lasciando Sanguinetti da solo per il resto del viaggio, mentre dal terzetto a sorpresa si stacca Kisorio, lasciando via libera a Sugut e Bii, ma quest’ultimo si arrende a

sua volta verso due terzi di gara e la classifica è presto fatta. Sugut vince in un probante 46’11”, davanti a Bii per 25” e Kisorio per 2’16”, mentre il debutto di Sanguinetti è sancito da un incoraggiante 49’50”, 30” meglio di Benhamdane, marocchino di Savignano. A seguire, Karim, Villari, Casolin, Hajjy, Montecalvo, Manfredini, Massimo Tocchio, Haoul Abderrazak , altro magrebino di stanza in Romagna, e finalmente i nostri Biagiotti, primo tesserato per l’Atl. Imola Sacmi Avis, organizzatrice dell’evento, in 53’49”, seguito a 13” da Roberto Pelliconi, primo imolese (tra le donne è stata la Loreti) ed anche oro over 40. A parte gli altri titoli di categoria master siglati da Gorini (56’17”) ed Accalai (59’49”) per i romagnoli la gloria è finita qui, perché tra le donne, pur presenti la Nanu (fermatasi sul percorso per un guaio fisico) e la Savorana (a scaricare le fatiche della 42 km di 8 giorni prima), non si è vista traccia delle nostre ai piani alti. Assenti le annunciate africane, si ipotizzava ad un pokerissimo di Laura Giordano, che l’avrebbe avvicinata alla memorabile settina della Taroni, ma la pesarese si è dovuta arrendere alla jesina Simona Sartini, che a 33 anni ha scelto di rallentare con la pista e scoprire i propri limiti su strada e campestre. A ben vedere non si sbagliava, perché restando attaccata all’esperta avversaria nella prima metà di salita, le ha inferto lo strappo decisivo nel tratto discendente, mantenendo il divario pur minimo divario negli ultimi chilometri di ritorno verso la Rivazza. Il suo crono di 55’49” le ha permesso vantare un margine di soli 15” nei confronti della Giordano, mentre la Morlini ha accusato 1’39”, ma debilitata da problemi fisici. A chiudere la top five Giovanna Ricotta (a 3’09”) e Lopes (a 3’54”), mentre l’Orselli, nona in 1.05’50”, ha tenuto alta la bandiera romagnola.

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