16 Maggio, 2024

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Paolo Ferrari ci racconta la sua Firenze Marathon

Paolo Ferrari ci racconta la sua Firenze Marathon

Ieri è stato il giorno della Firenzemarathon , una gara che attendevo da molto tempo , per causa degli infortuni che mi hanno fermato per diversi mesi e così , circa 700 giorni dopo la mia prima partecipazione sono tornato a Firenze , con 2 anni in più e 2/3 Kg in meno. Arrivo il Sabato a metà pomeriggio , con la mia famiglia , e subito ci dirigiamo al Marathon expo per il ritiro del pettorale , fatte le operazioni di routine ci facciamo un bel giro per l’expò , visitiamo alcuni stand e poi vediamo Valeria Straneo , medaglia d’argento ai Campionati Mondali di atletica e quinta alla recente

Maratona di New York , l’abbiamo seguita in queste ultime importanti gare e siamo rimasti appassionati dalla grande personalità che ha dimostrato in queste competizioni , così attendo per farmi autografare il pettorale e scattare una foto , lei gentilissima mi racconta delle difficoltà della maratona d New York per la bassa temperatura e i continui saliscendi , è una persona disponibile , solare , che sprizza serenità e positività , una persona che ti sembra di avere già conosciuto , come se parlassi con un vecchio amico. Arriva la sera , rientriamo in hotel , si cena presto , poi giretto in centro e si va a letto presto. Il giorno della gara mi sveglio alle 5:45 , sto bene , ma ho il naso completamente chiuso , un piccolo raffreddore , forse a causa dello sbalzo di temperature di questi giorni , faccio una prolungata doccia bollente che mi libera da questo fastidio , poi colazione con prodotti rigorosamente portati da casa e verso le 7:45 si va alla partenza. Mi reco alla zona cambio , la temperatura sarà di 3/4 gradi e l’odore di creme riscaldanti pervade tutta la zona circostante , siamo più di undicimila le vie in prossimità della partenza sono stracolme e per fare il riscaldamento pre-gara a tratti bisogna fare lo slalom, l’atmosfera è gioiosa e adrenalinica. Alle 8:45 circa vado alla gabbia di partenza delle 3:30 mi tolgo la tuta protettiva e accendo il GPS , che prontamente mi risponde con il messaggio “ Batteria Scarica” , ma come , è praticamente nuovo , l’ho messo in carica Venerdì e non l’ho mai utilizzato !!! mah , tutta la settimana che curo il minimo dettaglio per non avere imprevisti e poi mi faccio mancare una delle cose fondamentali per la corsa ….. no comment !!! Vabbè , non voglio crearmi inutili tensioni e soprassiedo pensando che potrò chiedere informazioni a tutti quelli intorno a me. Finalmente si parte , siamo tantissimi , è pieno di gente che applaude e incita generando un gioioso frastuono , l’andatura del primo km è a elastico e sono costretto a fare un po di slalom , poi l’andatura si regolarizza , sto bene , le gambe girano senza fatica , anche se un’eccessiva sudorazione forse collegata al raffreddore mi crea qualche dubbio , in prossimità del terzo Km il GPS si spegne definitivamente §*@#!!! vabbè abbiamo detto che si può fare lo stesso … e difatti , complice un’inevitabile spirito di adattamento in prossimità dei cartelli chilometrici chiedo il passo la km o il tempo gara a chi corre vicino a me (ho rotto le palle a tutti) , inoltre l’adattamento fisico generato dagli allenamenti mi aiuta a mantenere un passo molto vicino a quello che ho previsto per la gara. Facciamo i primi 15 Km percorrendo varie strade nel parco delle cascine , il contrasto di tratti soleggiati e ombrosi e qualche raffica di vento mi disturbano un po’ perché a causa l’eccessiva sudorazione ho già bagnato la canotta , ma per fortuna ho una fascia addominale in lycra elasticizzata che protegge lo stomaco e così rimane solo la sensazione di fastidio sul torace , che è più facilmente sopportabile. Rientriamo in prossimità del centro storico , la gente applaude e incita e la città è splendente per il contrasto di ombre e luci generato dalle nuvole che viaggiano alte e veloci sospinte dal vento , arriviamo così al Km 20 , dove ho deciso di prendere la prima integrazione pari al 50% di un enervitene , poi al 25 km prendo l’altro 50% solo a scopo preventivo perché tutto funziona bene , ma al Km 28 forse complice la digestione dell’integratore un dolore al fegato mi crea rigidità addominale e mi impedisce di effettuare respirazione con espansione completa del torace , per alleviare un po il dolore mi ritrovo ad essere un po ricurvo in avanti e a tratti provo a fermarmi per eseguire qualche estensione dell’addome , capisco immediatamente che le mie aspirazioni di poter centrare l’obiettivo delle 3h e 24 min sono andate e senza abbattermi stringo i denti e cerco la migliore condizione per continuare , continuo così per circa 7 interminabili Km , poi il dolore inizia a placcarsi , ma per causa della corsa scomposta ho perso tempo e bruciato inutilmente una grande quantità di energie , ora però si respira e cerco di assestarmi sul passo consentito dalle energie residue rialzando la testa per godere delle bellezze di questo percorso e dell’incitazione della gente , torna il sorriso , ma non so più cqual’è il tempo di gara perché oramai risulta impossibile chiedere info , vista la grande fatica a cui tutti sono sottoposti , proseguo , perdendo il senso del tempo e pensando che sarei arrivato prossimo alle 4 ore , il percorso cittadino da carica , il passaggio su ponte vecchio è faticoso , ma spettacolare e segna il 39 km , manca poco , al ristoro del 40° mi fermo un’attimo per bere meglio, poi via , quasi come un’automa che esegue un comando ciclico le mie gambe riprendono a correre senza che io ne abbia troppa coscienza ,al 41 le sirene di un’ambulanza rompono il gioioso frastuono degli spettatori , c’è un ragazzo a terra protetto da una coperta termica che viene portato via , non so cosa possa avere , ma è cosciente , e questo probabilmente esclude i problemi più gravi , dopo poco vedo il cartello del 42 km , mancano 195 metri che si percorrono in gran parte sul tappeto dell’arrivo tra gli applausi della gente , sono arrivato il cronometro segna circa 3h 36min poi corretto in 3:34:56 (real time) circa 10 min in più ma oggi non sarei riuscito a fare altro …. passato il traguardo mi consegnano la medaglia e un pensiero che passa per la testa mi fa venire l’occhio lucido , si tratta di Filippo un caro amico d’infanzia scomparso circa 3 anni fa , sulla mia fascia addominale ho fatto stampare “Dedicato a PIPPO” perché mi piace ricordare le persone importanti nei momenti sentiti , a proposito , lui , sul momento , con il sorriso ironico mi avrebbe detto “ ma non sei mica normale , chi cazzo te lo fa fare , ti pagano ? “ per poi raccontarmi pochi giorni dopo della sua intenzione di praticare attività motoria e magari chiedermi dove avrebbe potuto trovare l’attrezzatura per praticare walking … troppo forte. La buona giornata sembra non avere fine e così dopo aver frettolosamente visitato le principali attrazioni storiche della città , inclusa la torre del duomo che mi ha fatto andare in acido lattico al primo piano , poi , senza passare da casa ci rechiamo direttamente alla cena sociale della SALCUS dove un gruppo di conoscenti si trasformano presto in amici offrendomi anche una buona serie di indicazioni e consigli per la corretta alimentazione e integrazione nella pratica del podismo,

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