25 Aprile, 2024

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Clamoroso: a gennaio arriva il tesseramento individuale! (Parola di Presidente)

Clamoroso: a gennaio arriva il tesseramento individuale! (Parola di Presidente)

Vittoria! Il portavoce della Queen-corrente di pensiero, Edgardo Barcella, ha usufruito al logo-620x292meglio del nuovo servizio messo a disposizione dalla Fidal  ”Il Presidente risponde“, ovvero la possibilità di contattare Alfio Giomi per porgli alcuni quesiti tramite skype. Servizio abusato dal nostro poche ore fa.
Visto che da noi le cose si fanno pubblicamente, premetto che ieri avevamo concordato sul quesito da porre, ovvero di concentrarci su quella che riteniamo la nostra battaglia del momento, ovvero il tesseramento individuale. Sono settimane che riferiamo come questo strumento possa essere un gesto di grande civiltà verso un intero movimento sportivo, che potrebbe avere ripercussioni positive sia dal punto di vista del numero dei tesseramenti, che quello prettamente finanziario, visto che un tesseramento individuale potrebbe anche avere costi non più “politici” e più di mercato.
A questo punto sì, si potrebbe invocare il fatto che per le altre federazioni il tesseramento costi anche di più, ovvero 40 o 50 euro. Personalmente, è noto, 40/50 euro per tesserarmi individualmente li spenderei volentieri. Mentre non è assolutamente giustificabile un aumento anche del 300% da un anno a quello successivo… nemmeno se ogni settimana decidono di spendere 10 euro per una gara. Ne andrebbe della sopravvivenza di moltissime società, e lo sappiamo tutti.

Tornando alla telefonata tra Edgardo e il Presidente, cosa è stato promesso?
Ebbene, dal primo di gennaio del 2014 partirà (o metto “partirebbe”?) un anno di sperimentazione di questa nuova forma di tesseramento, che prenderebbe probabilmente il nome di “tesseramento temporaneo“. Lo stesso avrebbe una durata periodica in questa fase sperimentale e sarebbe facilmente sottoscrivibile on line (presumo con l’attivazione di una pagina ad hoc sul sito della Fidal). Non chiedeteci i particolari, visto che il Presidente ha precisato che se ne starebbero ancora studiando i dettagli.
Tutti gli atleti verrebbero tesserati per una società virtuale insediata nella provincia di tesseramento (presumo per problemi di gestione informatica del tesseramento e fors’anche statutari), e correrebbero quindi liberi dai vincoli dalle tradizionali società. Preciso che da un nostro studio, la normativa in realtà è costruita in modo tale da poter facilmente aggirare il paletto statutario, che di fatto non vieta il tesseramento individuale.
Come già detto, i particolari sono ancora alla fase di studio, ma è indubbio che ci troveremmo finalmente di fronte ad una rivoluzione epocale dell’atletica in Italia. Presumo che la cosa farebbe sicuramente più piacere ad una fetta del popolo dei podisti, ovvero quelli costretti a sottoscrivere il cosiddetto tesseramento giornaliero.
Ora, capisco che la cosa possa non essere gradita dalla componente societaria dell’atletica italiana, ma lo stesso è necessario sottolineare come in realtà, posti alcuni paletti (come l’età minima per adire a questa forma di tesseramento, ovvero attorno ai 30 anni, quando cioè l’investimento societario sul singolo atleta può essere considerato compensato dalle spese dell’atleta stesso a favore della società), questo strumento possa essere una forma di investimento e di volano per l’atletica.
Una ripercussione positiva (per la Fidal in prima battuta, e per le società in seconda) potrebbe essere infatti un introito che potrebbe compensare gli esborsi per i tesseramenti che, intuitivamente dovrebbero entrare a regime nel 2015. Quelli cioè che abbiamo attaccato nelle ultime settimane e che dovrebbero essere restituiti nel corso del 2014.
Aumenterebbe inoltre il numero complessivo di tesserati, proprio inglobando tutta quella popolazione di podisti che non vivono l’atletica se non marginalmente e attraverso un tesseramento giornaliero. Si fideizzerebbero molte più persone: del resto il marketing si costruisce in primo luogo sul numero di contatti ottenuti, poi sulla qualità del prodotto offerto.
Riporterebbe diverse persone all’atletica, ovvero tutti coloro che non si tesserano per l’obbligo di appartenere ad una società.
E costringerebbe le società a doversi dar da fare per accalappiare atleti, stimolandole ad un’azione più entusiastica sul territorio per evitare che qualche atleta si lasci ammaliare dalle sirene del tesseramento individuale. Oggi l’esistenza di una realtà societaria su un determinato territorio è l’unica condizione sufficiente per far in modo che gli atleti vadano a tesserarsi con essa. La possibilità di un’alternativa, potrebbe portare quella stessa società ad… attivarsi, e a creare gli stimoli per dar di più in termini di servizi, possibilità, opportunità… entusiasmo!
Chiudo con una piccola riflessione, necessaria direi. Crediamo alla parola del Presidente, quindi è necessario il ringraziamento nei suoi confronti. Poi non possiamo non rilevare con orgoglio come un’altra nostra battaglia stia arrivando al traguardo vittoriosamente. Ma non è una “battaglia” per un nostro vezzo personale: è una questione che a logica (e con gli argomenti che abbiamo in più circostanze pubblicato e commentato) doveva essere fatta. E poi è una scelta di civiltà: tutti i Paesi industrializzati hanno atleti tesserati individualmente. Perchè non poter determinare autonomamente la propria attività sportiva, soprattutto da parte di persone mature?
Siamo straconvinti che il tesseramento individuale aiuterà tutto il movimento dell’atletica italiana… poco o tanto che sia, non importa, l’atletica ha davvero bisogno di scossoni.

Dal sito www.atleticalive.it

 

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