03 Maggio, 2024

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Tesseramento dei kenyani italiani: la ridicola compravendita degli stranieri in funzione Cds

Tesseramento dei kenyani italiani: la ridicola compravendita degli stranieri in funzione Cds

imagesPenso che sia ora che qualcuno prenda posizione in merito allo svilimento dei campionati di società, siano essi su pista, strada o campestre, per opera della compravendita delle prestazioni di atleti stranieri, facile scorciatoia per molti club per ottenere buone classifiche in campo nazionale. Prendiamo spunto dall’elenco dei kenyoti presente sul portale Fidal in attesa che il loro tesseramento venga approvato per poterli schierare. Una lunghissima teoria di nomi (ne abbiamo contati 40) che riguardano una sola nazionalità. Immaginiamo quale possa essere il totale. È vero che i regolamenti Fidal disciplinano l’apporto degli atleti stranieri ai campionati di società

per un massimo di tre punteggi su pista e uno altrove, ma rendiamoci conto che si tratta di un numero elevatissimo, anche perché incide fondamentalmente sul settore mezzofondo, contribuendo al depauperamento ormai pressoché totale della specialità per gli italiani (almeno in attesa che i cosiddetti italiani di seconda generazione crescano, ci salveranno loro, forse). Un esempio: l’ultimo azzurro di livello almeno europeo nei 1500 a quando risale? Forse ancora ai fasti di Genny Di Napoli, vent’anni fa, direi. E su 5.000 e 10.000 non siamo messi tanto meglio, salvo uno sprazzo di Meucci. Ora, ci spiegate per favore che senso ha che le società italiane possano schierare gli stranieri al Cds? A che cavolo serve? Per migliorare il livello qualitativo delle gare? Credevo che per questo ci fossero i meeting. Altre ragioni proprio non mi vengono in mente. Credevo che lo spirito di questa manifestazione fosse di far crescere i giovani, o almeno così ce la spiegavano quando da ragazzi ci disputavamo l’onore grande di essere titolari del nostro club su una distanza. E magari qualcuno con tanti sacrifici ci era riuscito, prima che arrivasse il Koech di turno a farlo fuori. A quel punto è chiaro il motivo per cui un giovane preferisca dedicarsi allo snowboard, al freestyle (visto che siamo in tempi di Olimpiadi invernali) o a qualche altra buffa specialità in voga, piuttosto che alla vecchia, cara, svilita atletica leggera.

Vi lascio con alcuni dati relativi alla finale A Oro del 2013, molto simili a quelli del 2012

1500 M: 2. Elaloiani (Marocco) 3. Chirchir (Kenya) 7. Rachik (Marocco)

1500 F: vince Mrisho (Tanzania)

5000 M: 1. Chirchir 2. Rachik 4. Elaloiani 7. Taleb (Marocco) 11. Ben Khadir (Marocco)

5000 F: vince ancora Mrisho (Tanzania)

scritto da : Luca Landoni

dal sito www.atleticalive.it

 

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