29 Aprile, 2024

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Grasso corporeo e frequenza cardiaca

Grasso corporeo e frequenza cardiaca

IMG_4424È importante per la nostra salute avere a riposo, una frequenza cardiaca tra 50–60 battiti al minuto. Con questa frequenza il cuore batte in un giorno circa 70 – 80 mila volte. Quando si superano i 70 battiti al minuto, il cuore “corre” oltre a 100 mila battiti in una giornata. L’eccesso di peso corporeo, con accumulo di massa grassa, è una delle cause più importanti e più frequenti dell’aumento della frequenza cardiaca. Per ogni chilo di grasso corporeo accumulato in eccesso, si formano 3 Km di nuovi capillari sanguigni (Fonte: Prof. Gianfranco Gensini, Cardiologo, Univ. Di Firenze). È importante sapere che il grasso corporeo

non ha solo funzione di “stoccaggio”, cioè di riserva, ma svolge anche importanti funzioni ormonali ed  è un tessuto intensamente vascolarizzato, ricco di vasi sanguigni.

Avere, un eccesso di grasso corporeo accumulato di 10 Kg, ad esempio, vuol dire possedere un “letto vascolare” più vasto di circa 30 Km in più, rispetto al sistema circolatorio costituzionale,dove il sangue deve passare spinto dal cuore!

 Questa condizione fa aumentare:
  • la frequenza cardiaca
  • la pressione arteriosa
  • il lavoro del cuore

Dimagrire vuol dire perdere massa grassa e con essa ridurre l’eccessivo letto vascolare, proteggendo il cuore e senza compromettere massa magra muscolare e acqua corporea.

Molti allenatori consigliano spesso ai loro atleti di migliorare il livello di soglia anaerobico, definito come:  l’intensità di corsa che segna il confine tra il meccanismo aerobico ed anaerobico, suggerendo ripetute di ogni genere (lunghe, medie e brevi) invece è di fondamentale importanza suggerire anche il controllo della percentuale di grasso corporeo, perché non tutti sanno che all’aumentare della percentuale del grasso corporeo si ha un aumento proporzionale anche della frequenza cardiaca.

È importante sottolineare che, se si supera il ritmo cardiaco massimale, si hanno molte possibilità di sconfinare nel sistema anaerobico lattacido, con conseguente consumo di zuccheri e non di grassi.

In queste condizioni l’atleta raggiunge prima quel valore di frequenza cardiaca, in cui il metabolismo corporeo passa dall’aerobico all’anaerobico, cioè l’organismo deve trovare energia da molecole precostituite e non riesce più ad utilizzare l’ossigeno, con accumulo di acido lattico.

La presenza di acido lattico nei muscoli determina uno stato di intossicazione delle cellule che si traduce nella sensazione di fatica muscolare  mettendo in crisi la contrazione muscolare e quindi la prestazione stessa.

È affermabile che il successo sportivo dipende non solo da una corretta pianificazione dell’allenamento, ma anche da un monitoraggio continuo della composizione corporea con un occhio particolare rivolto al controllo della percentuale di massa grassa.

Scritto da Dott. Francesco Aversano

 

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