Il corridore che prende parte alle prove di Trail deve aver sviluppato correttamente tutti quegli elementi che stanno alla base dall’allenamento estensivo. Vediamo i passaggi principali. Allenamento: in generale, nel linguaggio corrente, il concetto di “allenamento” è utilizzato in settori diversi intendendo con esso un processo di esercitazione, che tende, in misura più o meno espressa, al miglioramento del rispettivo settore parziale di obiettivi. In questo senso, Martin (1977), in modo estremamente generale, considera l’allenamento un processo che produce un cambiamento di
stato (fisico, motorio, cognitivo, affettivo). La precisazione” allenamento sportivo” fatta da Matwejew (1972); consiste nella preparazione fisica, tecnico-tattica, intellettuale, psichica e morale dell’atleta realizzata attraverso esercizi fisici. Carl (1989) definisce l’allenamento sportivo come: “un processo d’azione complesso che si pone lo scopo di influire, in modo pianificato e rivolto ad un oggetto specifico, sullo stato (livello) di prestazione sportiva e sulla capacità di realizzare nel migliore dei modi possibili questa prestazione in situazioni in cui ci si misura con gli altri.”
In questa definizione, dunque, viene definito complesso un processo d’azione, che è indirizzato a raggiungere effetti adeguati sugli indici rilevanti della prestazione dell’atleta. In essa si parla di pianificazione in quanto obiettivi, metodi, contenuti, costruzione ed organizzazione dell’allenamento vengono prestabiliti in base ad uno scopo.
Dallo scopo dell’allenamento dipende lo stato (il livello) della prestazione dell’atleta: se deve essere aumentato, mantenuto, oppure volutamente diminuito.
A seconda dei diversi stadi di sviluppo e delle finalità, l’allenamento può essere di tipologie molto diverse, come ad esempio l’allenamento della tecnica, della forza e della resistenza, caratteristica quest’ultima fondamentale in questo tipo di attività sportiva.
Obiettivi dell’allenamento
Gli obiettivi del processo sistematico di allenamento possono essere capacità, abilità, qualità, atteggiamenti ecc.
Si distinguono:
-obiettivi d’apprendimento psicomotori: comprendono, da un lato, i fattori cosiddetti condizionanti la prestazione, quali la resistenza, la forza, la rapidità e le loro sotto categorie, e, dall’altro, le capacità ed abilità coordinative (tecniche sportive), che si trovano al centro, soprattutto del processo di apprendimento motorio;
– obiettivi d’apprendimento cognitivo: comprendono in particolare nozioni nel settore tecnico e tattico, ma anche conoscenze generali di base su come ottimizzare e rendere efficace l’allenamento;
-obiettivi d’apprendimento affettivi (importanti negli sport di resistenza):
sono rappresentati dalla forza di volontà, dal superamento di se stessi, dall’autocontrollo, dalla capacità di affermazione ecc. e si trovano in uno stretto rapporto reciproco con i fattori psichici della prestazione o li limitano.
Contenuti di allenamento
I contenuti dell’allenamento (esercizi di allenamento) rappresentano l’orientamento concreto dell’allenamento verso il suo obiettivo prefissato. Nel processo di allenamento, esercitarsi rappresenta la forma basilare di attività per lo sviluppo delle capacità di prestazione sportiva.
Al centro della programmazione dei contenuti dell’allenamento sportivo troviamo le forme di esercizio. Dalla loro scelta corretta dipendono la dimensione e la velocità con le quali si riesce a migliorare la capacità di prestazione sportiva.
Viene fatta una distinzione tra:
– esercizi di sviluppo generale: il cui compito è di creare un’ampia base per la successiva e crescente specializzazione.
– esercizi speciali: costruiti su quelli di sviluppo generale, però perfezionano in forma specifica le componenti parziali della capacità di prestazione sportiva
– esercizi di gara.
Migliorano, in forma complessa e strettamente riferita ad uno sport, l’insieme delle componenti della prestazione.
Capacità di prestazione ed attività enzimatiche cellulari negli atleti “resistenti”
All’aumento delle riserve energetiche, è sempre collegato anche un’attività degli enzimi che trasformano i substrati energetici.
A seconda delle modalità di allenamento, aumenta l’attività enzimatica, e in particolare nell’allenamento della resistenza aumenta l’attività nei mitocondri, sede di trasformazione dell’energia per via aerobica.
L’allenamento aerobico garantisce un’elevata percentuale di enzimi ossidativi (aerobici), ed aumenta la velocità della loro utilizzazione, attraverso un notevole aumento della loro attività.
Così, viene migliorato il rifornimento di energia ed aumentata la resistenza alla fatica.
Grazie agli effetti di un allenamento aerobico della resistenza si arriva ad un aumento numerico e di dimensioni dei mitocondri stessi, o della loro superficie che aumenta da 2 a 3 volte.
I mitocondri si trovano nel liquido cellulare che circonda le fibre muscolari, e in essi si svolge l’attività degli enzimi aerobici che trasformano le sostanze energetiche. Per questo motivo i mitocondri sono definiti “le centrali energetiche” della cellula, in questo caso della cellula muscolare.
Parallelamente all’aumento del numero e delle dimensioni dei mitocondri abbiamo un incremento dell’attività degli enzimi aerobici e quindi un innalzamento della capacità di produrre energia (capacità di prestazione) che a sua volta rappresenta il presupposto per l’eliminazione delle sostanze create dall’affaticamento (ad esempio il lattato).
Gli atleti allenati nel modo giusto avranno quindi tutte le capacità per partecipare a gare di trial di media e lunga gittata, raggiungendo buone performance, ma soprattutto uscendone bene e con rapidi e completi recuperi.
Pubblicato su Spirito Trail
scritto da : Massimo Santucci e Dr Marco Giambastiani
