Il motivo è nella produzione di una proteina che migliora la funzionalità delle cellule nervose e viene secreta dopo aver fatto esercizio fisico. A dimostrarlo è stato uno studio irlandese che ha preso in considerazione un gruppo di studenti universitari sedentari; dopo essere stati sottoposti alla visione di una rapida sequenza di foto raffiguranti facce e nomi di estranei, dovevano ricordare i nomi legati ai visi delle persone appena viste. Successivamente metà degli studenti è salita su una cyclette ed ha pedalato a un ritmo crescente fino ad essere esausti; gli altri sono rimasti seduti per 30 minuti. Entrambi i gruppi hanno rifatto il test di memoria e quelli che si erano sottoposti all’esercizio fisico hanno ottenuto risultati nettamente migliori rispetto alla prima volta. Quelli che erano rimasti in poltrona non hanno prodotto miglioramenti. Una possibile spiegazione del fenomeno può essere letta attraverso le analisi del sangue; subito dopo l’esercizio in bicicletta sono stati riscontrati livelli più alti di una proteina, il fattore neutrofico cervello derivato (BDNF) che aumenta il benessere delle cellule nervose. “Anche se ci sono altri fattori di crescita e composti chimici regolati dallo sforzo fisico”, afferma Ahmad Salehi, dell’Università di Stanford, ”il fattore BDNF sembra essere la chiave non solo per preservare la
memoria, ma anche migliorare le capacità cognitive”.