25 Aprile, 2024

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Lesione al menisco

Lesione al menisco

Il menisco è una struttura fibrocartilaginea che fa parte dell’apparato capsulo-legamentoso del ginocchio. All’interno di ogni ginocchio vi sono duemenischi1 menischi, il menisco mediale (anche detto menisco interno) e il menisco laterale (anche detto menisco esterno); i due menischi sono collocati tra femore e tibia. Il menisco interno ha una forma che ricorda la lettera C, mentre il menisco esterno, più chiuso, ricorda invece la lettera O.
Fatta eccezione delle loro aree più esterne, i menischi sono strutture non vascolarizzate, con conseguente scarsissimo margine di riparazione spontanea e con necessità di soluzione chirurgica nella maggior parte dei relativi esiti traumatici. Anatomicamente, il menisco viene

suddiviso in tre parti: corno anteriore, corpo centrale e corno posteriore.
I menischi svolgono molte e importanti funzioni. Principalmente:
stabilizzano l’articolazione del ginocchio
consentono maggior congruenza tra il femore e la tibia permettendo di distribuire in modo uniforme i carichi
migliorano la distribuzione del liquido sinoviale all’interno della cartilagine dell’articolazione, facilitando la sua nutrizione.
Le lesioni del menisco

Le lesioni del menisco sono molto frequenti, tant’è che, fra le varie problematiche che possono interessare il ginocchio, sono quelle più comuni. Il menisco può far male per cause degenerative (sollecitazioni ripetitive per allenamenti intensi e prolungati, per attività professionali particolari, per naturale invecchiamento in soggetti più predisposti) o per cause traumatiche (tipiche della persona giovane o comunque dell’adulto attivo che pratica sport di contatto in seguito a distorsioni, calci a vuoto, traumi diretti o in iperflessione…).
Esistono diversi tipi di lesione meniscale: longitudinali, radiali, orizzontali.Generalmente. la lesione interessa inizialmente il corno posteriore, per poi estendersi alla zona centrale e al corno anteriore. In varie occasioni queste lesioni possono essere associate alle rotture dei legamenti, soprattutto quando il trauma coinvolge il menisco mediale.
Le lesioni meniscali vengono classicamente classificate in:
Lesione a manico di secchio, in seguito a distorsioni di ginocchio, è accompagnata da blocco articolare e versamento di liquido sinoviale.
Lesione del corno posteriore o anteriore, interessano rispettivamente la porzione posteriore o anteriore del menisco.
Disinserzione meniscale, in cui un’intera parte del menisco si stacca completamente dal suo punto di ancoraggio naturale.
Flap meniscale, in cui un lembo del menisco si separa parzialmente dal resto e va ad interferire con la meccanica articolare potendo causare anche limitazioni o blocchi.
Oltre a queste esistono altre tipologie di lesioni ma molto meno frequenti.
I sintomi da lesione del menisco

Nelle lesioni meniscali di tipo traumatico i sintomi principali sono costituiti da dolore (grave e acuto, a volte accompagnato da un “crack” nelle lesioni severe o più sordo ma insistente in altri casi) e da gonfiore; questi due sintomi sono spesso associati a rigidità o blocco articolare. Il dolore è tipicamente localizzato sulla faccia interna o sulla faccia esterna del ginocchio, a seconda che sia interessato il menisco interno o esterno.
Nelle lesioni meniscali di tipo degenerativo la sintomatologia è più subdola e il dolore tende a comparire quando la parte viene sollecitata e solo raramente il ginocchio si gonfia.
La diagnosi di lesione meniscale è essenzialmente clinica (storia del trauma e mediante prove e test manuali specifici); i sospetti possono essere confermati con l’esecuzione di una risonanza magnetica.
Trattamento

Le lesioni meniscali propriamente dette, ovvero quelle determinate da un trauma acuto su di un ginocchio in precedenza normale, meritano solitamente un trattamento chirurgico. Fanno eccezione alcune lesioni radiali perfettamente stabili che, superata la fase acuta della distorsione, non lasciano disturbi residui.
Il trattamento chirurgico è oggi prettamente artroscopico e non comporta mai la rimozione completa del menisco, come succedeva in passato (con conseguenze quali l’artrosi precoce), bensì viene praticata una regolarizzazione (meniscectomia selettiva) asportando solo i frammenti instabili del menisco e preservando scrupolosamente il tessuto sano.
In casi estremamente selezionati, ovvero rotture periferiche recentissime in soggetti giovani, è possibile eseguire la sutura della lesione, poiché la zona periferica del menisco è l’unica vascolarizzata e come tale capace di risposta riparativa (l’uso delle stampelle per 4-6 settimane e la successiva riabilitazione rendono inadatta questa metodica a pazienti che non siano fortemente motivati e collaboranti). Sempre in casi molto ben selezionati, in tempi recenti, si sono cominciati ad utilizzare anche la protesi ed il trapianto di menisco.
La meniscopatia degenerativa non richiede solitamente alcun trattamento chirurgico, che potrebbe anzi rivelarsi controproducente.
La viscosupplementazione locale offre, al contrario, un notevole beneficio. Questa terapia, di competenza prettamente specialistica, viene eseguita mediante una serie di 3-4 infiltrazioni endoarticolari di preparati a base di acido jaluronico. La finalità della viscosupplementazione è il miglioramento della lubrificazione del ginocchio e del trofismo delle cartilagini.
Riabilitazione

In generale dopo l’intervento è sempre opportuno abbinare una riabilitazione specifica. Diventa un obbligo se si è sportivi.
In genere il periodo di recupero varia da pochi giorni (una decina) fino a qualche settimana (6 – 12 settimane) e si basa sia sul tipo di riparazione che è stata fatta, sia sulla condizione pre-intervento, sia pure sulla risposta soggettiva del paziente
. La riabilitazione consiste in esercizi mirati al recupero della completa articolarità, alla ripresa del normale tono muscolare, esercizi per l’ottimizzazione del controllo motorio sul ginocchio sia in condizioni semplici della vita quotidiana sia nelle richieste funzionali più impegnative portando, nel caso degli sportivi, a lavorare sulla ripresa del gesto sportivo specifico.

Scritto da Paolo Valli

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