OCCHIOBELLO – I ‘Riflessi di corsa’ dell’autore Riccardo Mares. Si tratta del suo primo lavoro letterario del polesano affermatosi come ingegnere informatico e con la sana passione per il podismo. Riccardo Mares, 43 anni di Rovigo, diplomato in ragioneria e successivamente laureato in ingegneria informatica, esperto di con internet, nel 1999 inizia a fare i primi siti e nel 2000 crea e gestisce il portale Concord (Centri Commerciali Italiani). Nel mezzo attività sistemistica e di creazione e gestione database. A tutto questo somma una vera passione per la corsa, da anni tesserato con il gruppo Salcus di Santa Maria Maddalena, dopo molte riflessioni su questo mondo della corsa ha deciso di tramutare i suoi pensieri in un libro. Questo s’intitola ‘Riflessi di corsa. Pensieri sparsi prima e dopo la corsa. Di vita di corsa’. Riccardo Mares spiega come è nata quest’idea letteraria: ”E’ nato davvero per caso. Da mesi collaboro regolarmente con il magazine online di Endu e mi sono reso conto di aver creato davvero molto materiale. Senza contare che più volte mi sono reso conto che tanti non sapevano né di questa attività editoriale né che scrivevo di queste tematiche. Vuoi vedere che magari con un libro raggiungerei persone diverse da quelle che già raggiungo con Endu e i social? Così ho raggruppato i post più significativi, li ho revisionati, li ho impaginati e ho provato quest’avventura”. Un libro è un vero viaggio nel mondo sportivo passando per le problematiche che devono risolvere gli amatori e lo sport di gruppo. Uno slalom tra riflessioni filosofiche sul sacrificio e l’investimento del proprio tempo in attività sportive, fino a consigli per migliorare le proprie performance, con tanti spunti di lettura per poter approfondire gli argomenti. “ Il libro come da sottotitolo-aggiunge Riccardo Mares-parla davvero di vita, di sport e di corsa. Non sono un runner professionista, non sono un ultrarunner e nemmeno un amatore da podio. Sono un grande amatore dello sport, un fondamentalista dell’allenamento, cerco di sfruttare la corsa (escludendo gli allenamenti più duri) come momento di meditazione. Cerco semplicemente di mettere nero su bianco le mie riflessioni, le mie esperienze, la mia passione. Il premio più grande è ricevere i ringraziamenti di chi grazie alle mie parole inizia a staccarsi dal divano e di chi si ritrova in quel che scrivo, condividendo il mio vissuto”. In conclusione l’autore polesano spiega come: “La bellezza della corsa è poter approfittare di questo sport per ritrovare se stessi. Chilometri e chilometri di solitudine che permettono di pensare. Nasce così questo libro, raccolta di riflessioni e di esperienze di sport, di corsa e di vita. Pensieri sparsi prima e dopo la corsa. Di vita di corsa. Dal rugby ai bambini, dall’agonismo al sapersi accontentare”.