30 Aprile, 2024

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Estate corse nella natura

Estate corse nella natura

1507859_679958258706164_1930319446771420855_nL’insieme dei fattori che regolano le prestazioni sono di origine complessa perché sovente vanno ad intrecciarsi fra loro. Innanzitutto gli stimoli massimali e submassimali, richiedono interventi diversi e quindi con risposte dissimili a seconda delle condizioni ambientali.
Questo avviene anche riguardo alle modificazioni cardiorespiratorie con conseguente interazione rispetto ai delicati sistemi dei consumi generali. In quest’ottica ci sono da inserire le valutazioni relative all’acclimatazione con annesse decisioni sulle proposte di lavoro da svolgere.
L’impronta della seduta di allenamento dovrà quindi andare a rispondere in modo pieno alle esigenze del podista ed essere inerente al periodo poiché un

carico medio può trasformarsi in impegno quasi massimale.

 OPZIONE MONTAGNA

Chi ha la possibilità di allenarsi in montagna avrà dalla sua il fresco, tuttavia può trovare nei percorsi nei quali correrà un limite.
È fondamentale cercare dei tratti in piano o su leggero ondulato. Correre ripetutamente su sentieri impegnativi porta ad uno stimolo eccessivo verso alcune qualità con il risultato di deallenarne altre.
Scelta giusta è quella di alternare continuamente i parametri delle sedute in termini di richieste di forza.
Una buona cosa è l’inserimento di alte dosi di allunghi tecnici e non, per ridare fluidità all’azione di corsa e per richiamare tutti i sistemi neuromuscolari.
La salita sotto forma di cronoscalata è senz’altro utile, questo in sviluppo breve o in forma di ritmo-medio su distanze più lunghe.
I circuiti tecnici ritagliati nei boschi vanno a richiamare una vasta gamma di qualità, inserirli con le giuste dosi danno risultati meravigliosi.
La corsa in discesa va usata con intelligenza, senza cercare alte velocità, ma affinando le risposte di agilità.
La ricerca della decontrazione e della coordinazione è sempre importante da ricercare.
Tutto poi va riportato al tipo di atleta ed alle gare che sta preparando. Diverso è l’approccio per un atleta che correrà la stagione in pista rispetto a quello che si appresta a dedicarsi alla corsa in montagna.

 OPZIONE MARE

I lavori tipici da spiaggia di solito vengono utilizzati nella stagione invernale. Essi si legano bene con il periodo muscolare che di frequente coincide con le corse campestri.
Dando per scontato che le programmazioni in cui le qualità si richiamano solo in un periodo durante l’anno siano superate, si capisce come la spiaggia può rivelarsi utile anche nel periodo estivo. Bisogna solo avere l’accortezza di lavorare in maniera più soft e con esercitazioni la cui lunghezza sia limitata.
Inoltre il tipo di sabbia dovrebbe presentare buone condizioni così da permettere lo sviluppo di sufficienti velocità.
Usare quel terreno nel cuore di sedute di tecnica può risultare divertente e soprattutto allenante. Correre a piedi nudi dei piccoli tratti di spiaggia, effettuare sprint, slalom, continui cambi di ampiezza della falcata sono alcuni modi per aumentare la sensibilità verso tutto il corpo.
Aumentare l’equilibrio, la precisione, le qualità propriocettive, sono obbiettivi da cercare per poter in seguito avere la possibilità di esprimere tutto il valore esistente.
Si cercano di migliorare sempre i parametri di base, è lo scopo dell’allenamento, ma se l’organismo non è al meglio in ogni sua capacità, non si può pensare di raggiungere il massimo delle proprie possibilità.
Dedicarsi nei mesi caldi ai tanti particolari sarà un diversivo che verrà ricompensato in un prossimo futuro con interessi alti.

Scritto da : Massimo Santucci

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