Non ricordo i diplomi rilasciati alle corse podistiche come premio di partecipazione. Ricordo l’attestato dell’Ora in Pista, in particolare l’Ora di Ozzano dell’Emilia. La prima volta avevo 14 anni ma ne dimostravo 8, partii a 1.20 a giro, non c’era verso di farmi rallentare, tutto lo stadio in piedi. Il mio allenatore aveva le mani in testa. Finii sulle ginocchia. Folle, ma non così strano, se pensiamo che le mini erano nate nel 1976, le corse podistiche di oltre 10 chilometri avevano anche la categoria under 10. Coppa ai primi tre.
Aveva davvero un senso compiuto quel pezzo di carta dell’Ora, perché con calligrafia manuale e femminile, riportava i km percorsi, arrivava almeno una settimana dopo, ma arrivava. Ricordo i trofei in peltro, misteriosa lega di cui non ho più notizie da alcuni anni, oggi però so essere composta da stagno, rame, piombo e antimonio. Non so chi di voi ha da qualche parte un trofeo in peltro… di quelli con l’Angelo che unisce le mani in alto a reggere una corona d’alloro… vagamente funereo. Chissà perchè non riesco a buttarla tutta la paccottiglia vinta da bambino. Ricordo le targhe, chiuse non avevano senso, aperte attiravano milioni di acari in pochi secondi, reo quel vellutino blu indimenticabile. Il periodo delle medaglie d’argento… prima venivano assegnate ai primi di categoria, poi quella promessa nel volantino della gara faceva lievitare i partecipanti. MEDAGLIA DI ARGENTO APPOSITAMENTE CONIATA A TUTTI GLI ISCRITTI. Incredibile. Era una forma di democrazia del proletariato tapascione. Alla Maratonina di Natale a Firenze si arrivava all’apoteosi. COPPA a tutti i partecipanti. Rivoluzione Tapasciona. Naturalmente la coppa si svitava, corpo e base andavano per i fatti loro e la medaglie d’argento erano microscopiche. Ma è soprattutto la parte APPOSITAMENTE CONIATA che si di vecchio. Da quanti anni… certo per le Maratone continua, ma chi si sognerebbe di farlo in una podistica normale. Recentemente in una Mezza a Bologna molto “pompata” dai media hanno dato una medaglia di plastica trasparente con podista adesivo. Io non ci avevo fatto caso, ma ho assistito a molte proteste. Non so che pensare. Andrà comunque in un cassetto, dimenticata, come dimenticate sono le medaglie d’argento che davano ai primi 100 arrivati della Santo Stefano di Bologna. Meglio correre gli 8 chilometri e rotti sotto i 3.20 a chilometro se volevi essere certo di portarla a casa. Stampigliato sopra c’era l’ordine di arrivo. Messa dentro a una bacheca o a un quadretto insieme alle altre perdeva i “Poteri Magici”.
Altro discorso merita la maglietta come premio di partecipazione. Sembra che gli organizzatori si divertano sadicamente a rovinarne l’estetica, stampigliandoci 200 loghi di sponsor, dalle pompe funebri ai sex shop. Oppure studiando un logo personalizzato della gara terrificante.
Medaglie appositamente coniate, diplomi, trofei in peltro, mini – trofei, potrebbero dare vita a una forma di collezionismo. Tra i podisti ci sono un sacco di maniaci.
Saverio Fattori