In ogni campo che sia medico, o sportivo, la valutazione funzionale è fondamentale per conoscere le caratteristiche del soggetto che si prende in esame. Un podista, amatore e non, per cominciare deve avere le idee chiare sulla sua “cilindrata” , e quindi sulla condizione fisica in generale, per evitare di trasmettere all’organismo stimoli poco allenanti, o troppo intensi e quindi dannosi per la salute fisica.
La valutazione funzionale del soggetto può avvenire mediante test da campo empirici, molto pratici, come il Test Conconi, o da test più scientifici, e per questo considerati più nel campo della fisiologia dello sport, che nel campo dell’allenamento.
L’articolo nasce da un’esperienza recente al Marathon Center di Gabriele Rosa , ove ho eseguito il Test del Lattato grazie all’operato del Dott.Huber Rossi. Il lattato ematico (acido lattico) è il più importante riferimento metabolico a disposizione della scienza dell’allenamento per valutare la prestazione di un soggetto.
In linea generale si può affermare che un podista corre più velocemente e più a lungo se riesce a creare nel proprio organismo quelli adattamenti biochimici che gli permettono di produrre e smaltire notevoli quantità di acido lattico ematico.
Per determinare il lattato ematico presente nel muscolo si possono utilizzare diverse metodiche, o procedure; è possibile sia con metodo cruento, biopsia muscolare, o con l’applicazione di sensori ai muscoli, ma quello più usato perché più pratico e poco invasivo è il prelievo di piccole goccioline di sangue capillare dal lobo dell’orecchio o dal polpastrello. Un errore a cui si puo’ andare facilmente incontro, è l’inquinamento da sudore, che contiene anche grandi quantità di ac. lattico, per cui è importante procedere ad una accurata detersione della zona prima della raccolta ematica.
Quali test funzionali per verificare la concentrazione di lattato nel sangue?
I test funzionali da campo per poter valutare la concentrazione di acido lattico nei muscoli sono diversi, e ognuno li propone in base alla praticità e utilità del momento. In linea generale si può affermare che devono essere svolti in condizioni di riposo, non aver svolto allenamenti impegnativi da almeno due giorni, e rispettare sempre le stesse condizioni. Vediamo alcuni esempi di Test per valutare il Lattato Ematico.
Test Faraggiana – Gigliotti
Si tratta di correre una serie di cinque 2000 metri (a velocità costante!), ognuno dei quali a una velocità di 5’/km inferiore con 30″ di recupero fra una prova e l’altra. Alla fine della prova viene prelevato un po’ di sangue (dal lobo dell’orecchio o dal polpastrello) e con apposita strumentazione si misura la concentrazione di lattato. La distanza di 2000 metri è ottimale perché consente già di avere un buon equilibrio metabolico e consente di avere almeno 5 ripetizioni. Inoltre un 5×2000 è un allenamento decisamente inseribile in ogni programma. Il primo 2000 deve essere corso a una velocità superiore di 20’/km a quella che si suppone l’atleta riesca a tenere nella maratona. Analizzando la curva che si ottiene si vede che il lattato resta costante fino a una certa velocità, poi inizia a salire. Al di là di ogni altra elaborazione, il test è importante soprattutto per il maratoneta.
Le indicazioni pratiche che possiamo ottenere dall’analisi dei risultati del test del lattato :
la massima velocità a cui la concentrazione di lattato resta costante è quella a cui l’atleta può correre la maratona.
TEST INCREMENTALE DI SOGLI A AEROBICA/ANAEROBICA (www.marathoncenter.it )
Il test permette di valutare le frequenze cardiache e le velocità di soglia aerobica e anaerobica, tali dati ci consentono di impostare ritmi di allenamento specifici evitando di disperdere tempo e energie in lavori poco proficui o deleteri.
Protocollo: test su treadmill (tapis roulant), cyclette o altri ergometri in base allo sport scelto, in cui si incrementa l’intensità (km/h, watts, ecc…) ogni 3/4min analizzando l’acido lattico e monitorando la frequenza cardiaca durante tutto il test.
Per capire meglio quello che accade nella valutazione dell’atleta con il test Incrementale , prendiamo il test che ho svolto il 30 Gennaio, è stato prelevato sangue capillare, dopo una fase di riscaldamento, ogni 4′. La prima valutazione è stata effettuata a una velocità di 12km/h ove il valore dell’acido lattico ematico era di 0,9ml/moli; la seconda valutazione a una velocità di 13,5km/h con valore dell’acido lattico ematico di 1,4ml/moli; la terza valutazione a una velocità di 15km/h con valore dell’acido lattico ematico di 2,4ml/moli; e l’ultima valutazione a una velocità di 16,5km/h con un valore dell’acido lattico ematico di 4,9ml/moli.
TABELLA RIASSUNTIVA
STEP | PEND | Vkm/h | FCbpm | AL mmol/l | Time |
1 | -1 | 10 | 133 | 6′ | |
2 | -1 | 12 | 153 | 0,9 | 4′ |
3 | -1 | 13,5 | 169 | 1,4 | 4′ |
4 | -1 | 15 | 181 | 2,4 | 4′ |
5 | -1 | 16,5 | 189 | 4,9 | 4′ |
Dalla valutazione svolta ho ottenuto delle indicazioni inerenti le soglie di allenamento (vedi tabella) :
Soglia aerobica a una velocità di 14,4 km/h (4’10 al km)
Soglia anaerobica a una velocità di 16,5km/h (3’40 al km). (vedi tabella)
SA 2mM | Bpm | VKm/h | T.km |
176 | 14,4 | 4’10 | |
SAN 4mM | Bpm | VKm/h | T.km |
186 | 16,5 | 3’40 |
Oltre a conoscere le soglie di lavoro ho ottenuto notevoli indicazioni dal punto di vista pratico nella gestione e organizzazione degli allenamenti quotidiani, queste indicazioni pratiche sono di seguito menzionate:
ZONA 1″molto leggera” | ZONA 2 “Leggera” | ZONA 3 ” Moderata” | ZONA 4 ” Intenso” | ZONA 5 “Massimale” | |||||
da | a | da | a | da | a | da | a | ||
146 | 156 | 156 | 166 | 166 | 180 | 180 | 189 | sopra | 189 |
79% | 84% | 84% | 90% | 90% | 97% | 97% | 102% | 102% | |
OBIETTIVO e UTILITA’ | OBIETTIVO e UTILITA’ | OBIETTIVO e UTILITA’ | OBIETTIVO e UTILITA’ | OBIETTIVO e UTILITA’ | |||||
Zona lipidica | zona lipidica | zona aer/glucidica | Limite zona aerobica | limite zona aer/anae | |||||
Risc/Def | perdere peso | zona limite mezza m | 10 – 15km gara | zona molto intensa | |||||
Recupero | zona lunga durata | zona all medio/progr | all media e breve dur | zona 5/10km | |||||
durata 5 / 15′ | base aerobica /RM | ripetute lunghe | corto veloce/rip-medie | all rip brevi | |||||
Durata sup 40′ | durata 20′ 1h30′ | durata 15-30′ | durata 8′ – 20′ |
A differenza del Test Conconi anch’esso valido dal punto di vista pratica, il Test del Lattato dà risultati più precisi e scientifici per valutare la nostra condizione fisica.
La domanda pratica a questo punto nasce spontanea :
Come ritardare (grazie all’allenamento ) il rischio di “crisi” durante le gare?
Per fare in modo che l’accumulo di acido lattico “critico” si presenti nei muscoli il più tardi possibile è necessario utilizzare tipologie di allenamenti che favoriscono:
– l’allontanamento attivo dell’acido lattico (ioni H) nei muscoli;
– la fuoriuscita per semplice diffusione di ioni H;
– l’aumento della capacità di tampone nelle fibre.
(Fonte originale: Enrico Arcelli)
Gli allenamenti più idonei a tale scopo sono quelli che consistono nel lavoro ad alta intensità per migliorare la capacità lattacida, lavori dunque che portano a produzioni di notevoli quantità di lattato. In questo modo l’organismo si adatterà non solo a produrre e utilizzare notevoli quantità di acido lattico, ma anche a smaltirlo più velocemente possibile. Da qui l’utilità non solo di allenarsi a intensità elevate , ma anche a utilizzare recuperi brevi.
I mezzi di allenamento idonei per tale scopo sono:
– Ripetute brevi (100/500mt) sia in pianura che in salita;
– Ripetute medie (500/1000mt) sia in pianura che in salita;
– Ripetute lunghe (2000/7000mt) sia in pianura che in salita.
Di queste tipologie di allenamento è opportuno programmarne una a settimana, o al massimo una seduta di ripetute brevi e una seduta di ripetute lunghe o medie, dando almeno 2/3 giorni di riposo tra una seduta e l’altra per rigenerare l’organismo.
Se non si ha l’opportunità di effettuare il Test del Lattato con prelievo diretto del sangue capillare , per valutare la propria soglia anaerobica è possibile empiricamente eseguire (oltre che al test conconi) un allenamento di 5 x 2000mt e calcolare la media ritmo delle ripetute svolte, con la media della frequenza cardiaca delle singole ripetute. Otterremo la velocità di soglia anaerobica con la FC alla soglia.
Buona corsa e buon divertimento!
Ignazio Antonacci