Ultimi 200 metri, vedo mia moglie e i miei genitori dietro una transenna che mi stanno per allungare Mirco, mio figlio, ed io, stremato, ho trovato una carica che mi ha permesso di prenderlo in braccio e di tagliare con lui il traguardo; forse Mirco si è più spaventato che altro, piangeva, non aveva capito cosa stava succedendo, ma suo padre quel traguardo non se lo scorderà mai! (Quando però gli hanno dato la medaglia si stimava più del vincitore!!!) E’ stata la mia prima maratona, sfida nata come scherzo con il famigerato collega di lavoro Davide Orlandi, che ad aprile mi ha convinto a partecipare assieme a lui alla Firenze Marathon. Dopo 25 anni di onorata carriera calcistica da alcuni mesi ormai ero letteralmente nullafacente. Ho iniziato ad allenarmi da autodidatta e ho esordito nelle gare con la mitica “In Slà rota ad Po” dove posso dire di aver respirato per la prima volta la sana aria del podismo, un ambiente che mi affascina per coesione e spirito di aggregazione. Così, seppur con numerose difficoltà legate al lavoro, ho continuato ad allenarmi e sicuramente molti stimoli mi sono stati dati dal mio mitico vicino di casa, anch’esso maratoneta, Nenna Pompeo che mi ha sostenuto e accompagnato nelle uscite dei lunghissimi. Così, fatta l’iscrizione e prenotata la stanza d’albergo, sabato mattina sono partito insieme a mia moglie Michela e a mio figlio Mirco di 3 anni che mi
hanno sopportato in questi mesi di allenamenti e, immancabilmente insieme a papà Elio e mamma Agostina che da quando avevo 8 anni mi hanno sempre seguito in tutte le mie partire di calcio e non sono voluti mancare alla prima maratona. Posso dire che il clima e le cose che ho vissuto ieri mi hanno portato dentro qualcosa di indelebile che non si cancellerà mai, il ricordo delle mie sensazioni durante tutto il tragitto, la gente che incitava a gran voce, i compagni di avventura che si aiutavano a vicenda, il tanto agognato traguardo tagliato insieme al mio piccolo grande amore e con mia moglie che mi è corsa incontro per abbracciarmi…ho ancora le lacrime agli occhi mentre scrivo questo pensiero. Ora sono sicuro che non sarà l’ultima, ma come si suol dire, sacrosanta verità, la prima volta non si scorda mai!!!
