La PNF (Proprioceptive Neuromuscolar Facilitation), detta anche stretching propriocettivo, è una metodica di allungamento muscolare nata in ambito riabilitativo, ma ottima anche in ambito sportivo, soprattutto nei casi in cui la muscolatura è molto rigida e c’è la necessità di incrementare la flessibilità statico-passiva. Questo tipo di stretching consiste nell’assumere la posizione di allungamento muscolare grazie a una forza esterna, generalmente dato dal peso corporeo di un’altra persona. Nella seconda fase, l’atleta applica una contrazione isometrica della muscolatura allungata contro la resistenza fornita dall’operatore della durata dai 20 secondi. Dopo una pausa di alcuni secondi, si esegue un nuovo allungamento passivo di circa 15-30 secondi. La contrazione isometrica a muscolo allungato induce uno stimolo molto intenso, mentre il successivo allungamento provoca un rilassamento che, in teoria, permette un’ulteriore allungamento del muscolo. L’obiettivo di questo tipo di stretching è di ingannare il riflesso di contrazione che impedisce l’allungamento muscolare. Oltre ad ingannare il riflesso di contrazione fa diventare più forti nella posizione di allungamento. Questo tipo di stretching viene molto usato in seguito a incidenti e infortuni e non solo, va eseguito uno o due volte a settimana dopo un accurato riscaldamento oppure dopo la sessione di allenamento; è importante essere ben caldi in quanto è una metodica di allenamento della forza alla massima escursione articolare. È adatto a chi cerca maggiore mobilità, come sport di combattimento, aerobica, ginnastica, pattinaggio ecc e deve essere eseguito da personale competente in materia. È severamente vietato il PNF ai minori di 16 anni in quanto la muscolatura non si è ancora del tutto sviluppata.
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